Correva il 5 settembre 2022 quando la giunta comunale di Adolfo Villani approvava la delibera di indirizzo con all’oggetto l’affidamento in concessione della gestione della villa comunale sita in via Palasciano; l’intento era quello di demandare a terzi l’impegnativa cura dell’area estesa di 7500,00 mq. Nella delibera si leggeva che per effetto della rilevante carenza del personale, l’amministrazione comunale è impossibilitata a garantire una regolare manutenzione e vigilanza della villa, più volte oggetto di atti vandalici. Di qui la volontà di rendere fruibile l’area, assicurando per la stessa la custodia e la manutenzione oltre un introito annuale per le magre casse dell’ente, restituendo così ai cittadini, dopo tante inutili promesse degli ultimi anni, l’utilizzo dello splendido bene, prezioso sia in termini ambientali che in termini sociali, considerata la funzione di svago ed in generale, di luogo aggregativo.
Ma qualcosa, come sembra, dev’essere andato storto nei programmi dell’amministrazione e la villa, al momento, resta chiusa. La minoranza consiliare accende i riflettori sull’impasse nell’iter dell’affidamento e su un’altra estate trascorsa senza la villa, la cui fruizione da parte dei cittadini sembra sempre più allontanarsi per effetto di una vera e propria maledizione. “A 10 mesi dal proclama vacuo del sindaco Villani circa l’aggiudicazione della concessione della villa comunale ancora nulla è stato fatto. I cancelli sono sbarrati, il degrado è totale e all’orizzonte lo spettro di un progetto che non va bene. Il primo cittadino, anche attraverso le pagine del suo blog, aveva scritto in un articolo dell’8 gennaio che si prospettava un inizio d’anno impegnativo per Amministrazione e Consiglio Comunale e che si sarebbero iniziati a raccogliere i frutti di sei mesi di intenso lavoro, segnati dal susseguirsi di numerose emergenze legate allo stato di degrado dei servizi comunali. Lo stesso annunciava l’apertura di numerosi cantieri e l’avvio di una nuova programmazione in diversi settori della vita amministrativa e l’affidamento della gestione della villa comunale. A giugno, due mesi fa e a distanza di cinque da quel proclama, veniva indirizzata all’ufficio tecnico una nota della ditta aggiudicataria con cui annunciava che, essendo trascorsi ben più di 240 giorni dall’esito della procedura, non voleva più procedere alla sottoscrizione della convenzione. Ma l’ulteriore aspetto inquietante è dato dall’affermare evidenti carenze del progetto posto a base d’asta, riservandosi altresì anche la richiesta di rimborso delle spese sostenute. Quindi si paventerebbe per Capua non solo il danno di non poter disporre ancora della sua villa comunale ma anche la beffa di dover risarcire la ditta aggiudicataria ”. Così i consiglieri comunali Fernando Brogna, Massimo Antropoli, Paolo Romano e Annarita Vegliante.
La concessione della Villa Comunale mirava a garantire l’apertura, chiusura e sorveglianza, dando la possibilità al concessionario di realizzare un servizio di noleggio biciclette, un bar ristoro, con un introito per le casse comunali, di almeno 12.000,00€, prezzo base della concessione. In realtà l’offerta dell’unico partecipante è andata anche sopra il minimo, seppur di poco, all’importo fissato come base ma qualcosa, come detto, deve esser andato storto e ad oggi i cancelli della villa comunale restano chiusi. Per l’ennesima estate i cittadini ma anche i turisti non hanno potuto passeggiare o ammirare la bella veduta dei fossati che si gode da lì.