“Ringrazio tutto il popolo di Casal di Principe e di San Cipriano d’Aversa per la partecipazione, ma sono profondamente amareggiata: tutte le istituzioni assenti”. Sono queste le parole che Nunzia Covelli, mamma del 15enne che due anni fa perse la vita, Ciro Modugno, ha esternato dopo la celebrazione del memorial per il figlio. L’evento, tenutosi mercoledì 11 ottobre, presso il teatro della “Legalità” a Casal di Principe, ha ricordato Ciro, l’«angelo dorato» che il 10 ottobre del 2021, alle 23, mentre rientrava a casa in sella al suo scooter, fu investito da un’auto il cui conducente 28enne era in stato di ebrezza e sotto effetto di sostanze stupefacenti.
Durante la manifestazione, alla famiglia di Ciro, si sono uniti amici, parenti e il popolo. Gli amici, inoltre, la sera del 10 ottobre, esattamente alle ore 23, hanno ricordato Ciro con canzoni, cori, foto e palloncini bianchi proprio sul posto dell’incidente, in Corso Umberto I, dove mamma Nunzia Covelli ha fatto costruire una panchina dedicata a lui.
In questa atmosfera di amore e ricordo, però, Nunzia sottolinea un aspetto importante ovvero la totale assenza delle istituzioni: “Voglio ringraziare tutto il popolo perché mi ha mostrato una vicinanza incredibile lungo due giorni per me molto difficili, non mi aspettavo che dopo due anni dalla scomparsa di mio figlio, tutti i suoi amici si riunissero per lui con tante belle sorprese piene di affetto e amore. Tutti insieme abbiamo gridato giustizia. Nonostante ciò – continua Covelli - sono molto amareggiata e offesa: siamo stati totalmente abbandonati dalle istituzioni e dalla Chiesa. In un evento così importante, commemorativo di un ragazzo che ha perso la vita a soli 15 anni sull’asfalto, erano assenti: l’associazione della Legalità, il Sindaco Roberto Natale, l’assessore Antonio Schiavone, Mons. Angelo Spinillo, una rappresentanza del Comune di San Cipriano d’Aversa, e tutto il corpo dei carabinieri e le forze dell’ordine. Tutte persone che dovrebbero lottare con noi per fare giustizia verso tante vittime che perdono la vita e lottare per dare giuste pene per i carnefici. Noi abbiamo invitato tutti coloro che erano assenti. Non si può abbandonare una famiglia che ha perso un figlio per via di una persona che non rispetta il codice della strada. La Chiesa non ci ha mai teso la mano. È inaccettabile. Continuo a ringraziare – conclude – le associazioni presenti che da due anni mi sono vicina e a loro devo moltissimo. Ora continueremo a lottare, combattere per avere giustizia, giustizia per mio figlio Ciro”.