Nei dodici racconti emergono la fragilità dell’individuo e la precarietà delle emozioni.
I protagonisti hanno preso in prestito colori, immagini, rumori dal quotidiano. Tuttavia, non ci sono riferimenti specifici. Come nella vita, c’è cinismo, amore, dolore, gioia, risate, lacrime, sangue, raccontati con ritmo, parole, schemi diversi, a volte contrapposti, tra loro.
Il lettore è chiamato a creare delle prospettive alternative. Non subisce i racconti, ma li riscrive, completando personaggi, finali, opinioni per metterci la sua, di storia.
Il lettore è atteso, insomma… Con la porta aperta.
Michele Palmieri è un sales manager dell'industria alimentare. In più, scrive, prevalentemente, racconti e pippotti, questi ultimi anche declamati a voce alta, ma mai arrotolati. Per lavoro, incontra tanta gente in tanti posti. Nelle pause, vive a Capua, da quando è nato, nel secolo scorso. Si narra sia stato bambino. Circa 20 suoi articoli, tra il 2010 ed il 2014, sono stati pubblicati su un settimanale locale. Un suo racconto è stato pubblicato nella biografia "Eduardo di Capua, l'Amleto della canzone" (2018). “Con la porta aperta è l'opera prima, contento che non sia postuma”. Buona lettura.