caffe1Il 5 Novembre, alle ore 16, al Liceo Garofano, con la presentazione del libro “La Leggenda del Malombra” inizia il nuovo percorso delle attività del Caffè Letterario, curato dalla Prof.ssa Vittoria Simone e sostenuto dalla Dirigente, Prof.ssa Mariachiara Menditto, che ha accolto con entusiasmo il progetto, esprimendo il suo compiacimento per queste attività che avvicinano i giovani alla lettura. Il romanzo storico di Sacco ha acceso gli ardori negli animi di noi, curiosi lettori del Gruppo Stabile, in questi giorni foschi e caliginosi. Nella settimana dei mostri e delle streghe, è stato emozionante avvicinarsi a quello spirito “nostrano” che, in compagnia del fedele segugio, compare al calar del giorno, per incutere timore.
Tra fruscii furtivi e sospiri sincopati si materializza il fantasma, o forse dovremmo chiamare in causa il giovane principe Leonardo Valentini, nascosto tra il mantello e il caratteristico cilindro.
Ci siamo immersi tra i vibranti ideali risorgimentali del meridione italiano del 1848, e allora il pretesto storico è diventato motivo portante del racconto.

caffe2Le vicende della Sicilia ottocentesca, bramosa di indipendenza, diventano indispensabili per cogliere ciò che accade nel microcosmo tumultuoso quale San Sallier sui Nebrodi. La comunità è da anni intimorita dal silenzio del mistero, dalle operazioni fittizie, da chi, con il potere della paura, terrorizza i più deboli. Il Malombra si fa forza sulla sua propria leggenda e diviene portatore della legge universale della moralità, che riesce a sconfiggere anche la morte.
A incuriosirci è stata, in primo luogo, la prosa, ricca di termini dialettali, al fine di colmare di dettagli la narrazione, calandosi a pieno tra i poderi siciliani battuti dal caldo sole; una mescolanza che fa trasparire la fierezza d’appartenere a quella “terra d’amuri, mari e puisia” in cui la luce costantemente subissa i cuori degli isolani. Immaginare poi le loro “viuzze strette”, quelle in cui i botteganti baccagliano contro i soprusi e gli affanni e adempiono ai propri doveri, ignari del fatto che un giustiziere silenzioso stia arrivando in loro soccorso per riportare la loro terra al suo antico splendore.
Un’isola che, a dispetto delle catastrofiche immagini che contaminano il web, si conferma genitrice di un’esplosiva massa di storie e racconti, in un veemente abbondare di immagini popolari. E così riacquista la purezza delle sue tradizioni, la cedevole scambievolezza delle sue tinte, l’unità armonica del mare con la terra, una terra in cui risuona l’eco di colui che gridava “Oh divina Sicilia!”


Diana Maria Elvira, Martino Martina V A Int.

 

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