Giunge nota dal Movimento Capua 3 Luglio, che pubblichiamo integralmente:
"Questa sera il sindaco, nel corso della diretta settimanale, ha toccato anche il tema della crisi politica, al quale ha dedicato poco più di un minuto. Dopo aver magnificato, infatti, i risultati della sua amministrazione, ha espresso quelle che sono, a suo avviso, le ragioni della crisi. Lo ha fatto, però, in modo parziale e superficiale, quasi a voler far apparire la crisi come un problema di poltrone e, di conseguenza, far apparire una parte dei consiglieri come degli irresponsabili che stanno minando il cammino della sua amministrazione verso il sol dell'avvenire. Invero, se si fosse trattato di un problema di poltrone, lo si sarebbe già risolto con l'accoglimento della proposta, pervenuta nei giorni scorsi, di riconoscere ai gruppi politici di Capua 3 luglio, insieme per Capua c'è e Capua bene comune, tre assessori in cambio del ritiro della mozione di sfiducia al presidente del consiglio comunale. Proposta pervenuta dopo che nei mesi scorsi il sindaco si era impegnato per ridisegnare la geografia dei gruppi consiliari in funzione di un assetto di giunta a lui maggiormente gradito, e che è stata rispedita al mittente . Però, visto che il sindaco ha introdotto surrettiziamente il tema delle poltrone, ci teniamo a farla qualche precisazione, anche se non ce ne sarebbe bisogno perché è lui stesso ad averla fatta , forse inconsapevolmente, leggendo il documento sottoscritto dalle forze politiche prima delle elezioni. In quel documento, infatti, c'è scritto che la giunta sarebbe stata espressione delle forze politiche in quanto si riconosce il valore della partecipazione politica. Il "patto", quindi, andrebbe fatto proprio nella sua interezza e non solo nelle parti che fanno comodo. Per quanto ci riguarda abbiamo posto al sindaco quasi un anno fa il problema della sostituzione dell'assessore. Il sindaco ci ha assicurato la sostituzione in più occasioni, ma posticipandola sempre, ora per un motivo, ora per un altro. Se il sindaco intende rispettare il patto, cominci a riconoscere il diritto di chi ci ha messo la faccia per farlo eleggere ad avere un rappresentante in giunta che goda della fiducia del gruppo di appartenenza e non solo del sostegno del sindaco in ragione del suo carattere mansueto e accondiscendente. Riteniamo la partecipazione attiva al governo della città un diritto-dovere delle forze politiche presenti in consiglio e non una gentile concessione di chi è stato eletto con i voti dei candidati e non per miracolo divino. E il sindaco, invece di far finta di nulla - veicolando, per lo più, messaggi strumentali - si assuma le responsabilità che il suo ruolo comporta."