"La nota di replica pubblicata sulle varie testate giornalistiche da parte del Consigliere Brogna, in riferimento alla costituzione del Consorzio dell’ambito socio-sanitario del Medio Volturno C09, mi costringe ad un ulteriore chiarimento, allo scopo di rinfrescare la memoria al consigliere e di trasferire ai nostri concittadini informazioni veritiere.
L’assunzione dell’ambito sociale C09 della veste consortile, dotandolo di personalità giuridica e quindi autonomia giuridica, patrimoniale ed organizzativa, consentirà allo stesso, di superare una delle principali cause di inefficienza dell’Ambito derivanti dallo stato di dissesto del comune di Capua e dalla conseguente scelta, operata nel 2013, di individuare quale Capofila il Comune di Sparanise, che non dotato di una adeguata capacità organizzativa non è riuscito quale centro di responsabilità, ad attuare il sistema integrato di welfare a garanzia dell’erogazione di servizi stabiliti in favore dei soggetti più deboli.
Inoltre la decisione delle amministrazioni in carica nel 2013 di sottoscrivere una convenzione che attribuiva ai comuni aderenti all’ambito, un peso non proporzionale al numero di abitanti, ha determinato una eccessiva frammentazione sul piano della decisione politica, che non ha permesso di dare all’ambito una struttura amministrativa adeguata alla complessità della
programmazione necessaria per utilizzare i copiosi finanziamenti nazionali e regionali con i quali erogare alle aree deboli della società gli interventi assistenziali .
In sostanza le responsabilità dell’inefficienza dell’ambito non sono assolutamente da imputare agli assessori comunali che mi hanno preceduto, ma alla debolezza della capofilanza e alle regole sancite dalla convenzione del 2013, che hanno impedito loro di incidere sulle varie programmazioni individuate nei diversi piani di zona sociali. Bisogna sottolineare che con la
nascita degli ambiti socio sanitari le risorse non sono state più attribuite ai singoli comuni ma direttamente agli ambiti sovracomunali.
La prova dell’impostazione fallimentare data nel 2013 all’ambito C09 viene dalla constatazione della mancata approvazione dei piani sociali di zona e dalla conseguente perdita di svariati milioni di euro destinati all’assistenza. Non a caso ad un certo punto è intervenuto il commissariamento da parte della Regione Campania.
In definitiva, con la costituzione del Consorzio la città di Capua, grazie al nuovo sistema di voto che prevede il doppio requisito ( maggioranza numerica e maggioranza per quote), potrà avere un ruolo determinante nella programmazione sociale. Inoltre il consorzio potrà dotarsi di un apparato amministrativo adeguato alla complessità dei suoi compiti potendo utilizzare
un quota dei finanziamenti regionali e nazionali destinati all’assistenza per pagare i dipendenti che quindi non saranno a carico dei soli contributi versati direttamente dai comuni. Contributi che, siamo costretti a ripetere, il Comune di Capua deve versare all’ambito in base alla popolazione a prescindere dalla forma organizzativa adottata. D’altronde dovrebbe essere noto che tale contributo i comuni lo hanno versato a partire dal 2013 anche con il precedente assetto fondato su una convenzione.
Concludo, auspicando che i consiglieri di minoranza smettano di arrampicarsi sugli specchi pur di attaccare l’amministrazione in carica e di assumere un comportamento propositivo riconoscendo che la nascita del Consorzio dell’Ambito socio sanitario, con sede a Capua in Piazza dei Giudici, rappresenta un grande risultato a favore dei cittadini di tutti i comuni dell’ambito da anni privati dei loro diritti"
L’assunzione dell’ambito sociale C09 della veste consortile, dotandolo di personalità giuridica e quindi autonomia giuridica, patrimoniale ed organizzativa, consentirà allo stesso, di superare una delle principali cause di inefficienza dell’Ambito derivanti dallo stato di dissesto del comune di Capua e dalla conseguente scelta, operata nel 2013, di individuare quale Capofila il Comune di Sparanise, che non dotato di una adeguata capacità organizzativa non è riuscito quale centro di responsabilità, ad attuare il sistema integrato di welfare a garanzia dell’erogazione di servizi stabiliti in favore dei soggetti più deboli.
Inoltre la decisione delle amministrazioni in carica nel 2013 di sottoscrivere una convenzione che attribuiva ai comuni aderenti all’ambito, un peso non proporzionale al numero di abitanti, ha determinato una eccessiva frammentazione sul piano della decisione politica, che non ha permesso di dare all’ambito una struttura amministrativa adeguata alla complessità della
programmazione necessaria per utilizzare i copiosi finanziamenti nazionali e regionali con i quali erogare alle aree deboli della società gli interventi assistenziali .
In sostanza le responsabilità dell’inefficienza dell’ambito non sono assolutamente da imputare agli assessori comunali che mi hanno preceduto, ma alla debolezza della capofilanza e alle regole sancite dalla convenzione del 2013, che hanno impedito loro di incidere sulle varie programmazioni individuate nei diversi piani di zona sociali. Bisogna sottolineare che con la
nascita degli ambiti socio sanitari le risorse non sono state più attribuite ai singoli comuni ma direttamente agli ambiti sovracomunali.
La prova dell’impostazione fallimentare data nel 2013 all’ambito C09 viene dalla constatazione della mancata approvazione dei piani sociali di zona e dalla conseguente perdita di svariati milioni di euro destinati all’assistenza. Non a caso ad un certo punto è intervenuto il commissariamento da parte della Regione Campania.
In definitiva, con la costituzione del Consorzio la città di Capua, grazie al nuovo sistema di voto che prevede il doppio requisito ( maggioranza numerica e maggioranza per quote), potrà avere un ruolo determinante nella programmazione sociale. Inoltre il consorzio potrà dotarsi di un apparato amministrativo adeguato alla complessità dei suoi compiti potendo utilizzare
un quota dei finanziamenti regionali e nazionali destinati all’assistenza per pagare i dipendenti che quindi non saranno a carico dei soli contributi versati direttamente dai comuni. Contributi che, siamo costretti a ripetere, il Comune di Capua deve versare all’ambito in base alla popolazione a prescindere dalla forma organizzativa adottata. D’altronde dovrebbe essere noto che tale contributo i comuni lo hanno versato a partire dal 2013 anche con il precedente assetto fondato su una convenzione.
Concludo, auspicando che i consiglieri di minoranza smettano di arrampicarsi sugli specchi pur di attaccare l’amministrazione in carica e di assumere un comportamento propositivo riconoscendo che la nascita del Consorzio dell’Ambito socio sanitario, con sede a Capua in Piazza dei Giudici, rappresenta un grande risultato a favore dei cittadini di tutti i comuni dell’ambito da anni privati dei loro diritti"