Il bullismo è un fenomeno che esiste da sempre.
Spesso, non si distingueva il limite che separava il dispetto saltuario e reciproco dalla vessazione fisica o verbale protratta nel tempo.
Con l’avvento del web, la persecuzione ha potuto dilagare abbattendo ogni confine: si tratta della cosiddetta “gogna mediatica”, che rende il cyberbullismo ben più insidioso rispetto al bullismo di cui è figlio.
Infatti, qualsiasi violenza fisica e psicologica, viene ingigantita da una rete capace di moltiplicare gli spettatori che assistono al momento in cui la dignità di un essere umano viene calpestata da un suo simile.
Il bullismo digitale si nutre anche dell’anonimato che internet talvolta sembrerebbe garantire. Esso scatena l’arroganza e l’aggressività anche degli adulti che online si lasciano andare all’incitamento all’odio, globalmente definito hate speech, in grado di trasformare le parole in armi micidiali di intolleranza verso una persona o un gruppo. Basta scorrere le pagine di facebook per rendersi conto di quanto sia frequente il ricorso alla trivialità e all’insulto per argomentare le proprie tesi.
Si tratta di odio che scaturisce dalla superficialità e dalla velocità con cui si intrecciano relazioni virtuali, ma anche da una sorta di analfabetismo emotivo favorito dal web.
In tale contesto sociale, rimane costante l’incapacità dei ragazzi odierni di vivere a prescindere dai social network e dalle chat di gruppo, diventate parte integrante della loro vita attraverso le quali esprimono la propria personalità e vivono la propria socialità.
Ovviamente, la scuola, quale punto di riferimento costante nella vita dei giovani d’oggi, si è attrezzata per poter prevenire fenomeni seri legati ad un uso superficiale dei social.
La legge 71/17 è rivolta soprattutto ai ragazzi che, dai 14 anni in su, avranno nuovi strumenti per poter rimuovere i contenuti illeciti dal web e difendersi dal cyber bullismo.
È giusto che loro per primi sappiano cosa è cambiato e come possano difendersi. L’uso consapevole della rete entra a far parte dell’offerta formativa di ogni ordine di scuola.
L’I. T. “G. C. Falco” per contrastare eventuali fenomeni di bullismo e cyberbullismo, promuove una serie di attività rivolte agli studenti del I biennio per insegnare l’approccio consapevole all’uso del web.
Il 18 gennaio prossimo, via web, gli studenti della scuola incontreranno l’Ispettore della Polizia Postale Giovanni Berriola, esperto del settore, che offrirà l’opportunità agli studenti di confrontarsi su una problematica purtroppo ancora attuale.
Trocciola Francesco
3 B Informatica
I.T. “G. C. Falco”
Cronisti di classe 2021/2022