conocchiaIl comune di Curti è attraversato da quella che era l’antica Via Appia, strada dell’Impero Romano che collegava l’odierna Capitale d’Italia con la città di Brundisium (Brindisi). Lungo quella che i romani definivano la regina viarum (regina delle strade), quasi equidistante tra la Reggia di Caserta e l’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, sorge Il Mausoleo della Conocchia o semplicemente Conocchia, che è un antico monumento funerario. Il nome deriva dalla sua forma conica, molto simile allo strumento utilizzato, insieme al fuso, per la filatura delle fibre tessili. Costruito nel II secolo d.C., nel periodo di massima espansione dell’Impero Romano, è alto sedici metri, composto da tre corpi sovrapposti e da quattro colonne che delimitano la struttura, nella quale ci sono undici nicchie che contengono le ceneri di illustri personaggi, tra cui quelle di Flavia Domitilla, nipote di Vespasiano, e, secondo la leggenda, quelle di Appio Claudio Cieco che, nel 312 a.c., costruì proprio la Via Appia. La Conocchia ancora conserva l’originario carattere plastico, anche per i lavori di restauro cui è stata sottoposta. Il più importante, avvenuto nel 1700, fu finanziato da Ferdinando IV Di Borbone, re di Napoli, e realizzato da Carlo Vanvitelli e Giambattista Parente Delle Curti, che venne nominato anche custode del mausoleo. La Conocchia si erge, maestosa e severa, su Curti ed i suoi cittadini che, quotidianamente, lanciano uno sguardo riverente ed a volte anche un saluto affettuoso al monumento, portatore degli antichi valori del popolo romano. Caratteristico e suggestivo, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre 2021, è stato il fascio di luce rossa che ha illuminato il mausoleo, rendendolo testimone di attuali sofferenze.

 

Jacopo Iannelli
Liceo statale Salvatore Pizzi
III scientifico B

 

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