In un'opera dell'idealista tedesco Fichte, "Lezioni sulla missione del dotto", il filosofo definisce quelli che sono i caratteri fondamentali della figura del saggio, guida morale e spirituale del popolo. Un personaggio lungimirante, perfettamente inserito nel corso storico degli eventi della propria epoca, ma al contempo in grado di percepire l'evolversi della propria realtà in un futuro lontano.
Pasolini era, ed è (poiché vivo, presente, palpabile), un dotto. Un saggio controverso e versatile, nasce a Bologna il 5 marzo del 1922, e a cent'anni dalla sua nascita il contributo come poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo sembra inesauribile ed immortale. Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, espressi attraverso le proprie opere ed i propri interventi politici. Il patrimonio artistico-letterario nonché cinematografico di Pasolini consta di una molteplicità di opere, talune rappresentazioni di idilli puramente ispirati al territorio del casertano; palcoscenico di rappresentazioni quali "Il Decameron", ad esempio, sono i colli Tifatini e la città di Casertavecchia. In occasione del centenario della sua nascita, il teatro Ricciardi di Capua è tra le sale italiane che hanno aderito alla splendida iniziativa della Cineteca di Bologna (Il Cinema Ritrovato al cinema) e, a partire da lunedì 7 marzo, propone una piccola antologia delle opere di Pasolini; in cartellone anche uno spettacolo teatrale che omaggia Laura Betti, indimenticabile musa ed icona del suo cinema.
Le opere di Pasolini rappresentano un vasto patrimonio umano e culturale del nostro paese, specchio di quel pensiero radicale e lungimirante che l'autore aveva concepito, e chiunque abbia la possibilità di proporre un cartellone cinematografico ha il dovere morale di continuare a dargli voce.
Alessandra Bentivenga
5A/SU
Liceo S. Pizzi
