Poco dopo l’inizio del nuovo anno verso il mese di febbraio fa la comparsa sulle tavole di Calvi Risorta il guanto caleno una grande specialità pasticciera. Le sue origini risalgono al 1776 quando il Barone Dott. Luigi Zona, insieme al fratello Muzio, a servizio come medico alla Carlo III di Borbone in Spagna, donano al popolo di Zuni, frazione di Calvi Risorta, una Cappella Patrizia riconosciuta come Chiesa di San Nicola da re Ferdinando di Borbone. Per festeggiare l’evento, un’umile signora del posto, taglia a grandi listarelle la pasta per dolci avvolgendosele con grande abilità intorno alla mano. In quell’occasione dinanzi a tanta bellezza e bontà si sente esclamare- “M’ par propriu nu uantu” (mi sembra proprio un guanto) ed è con questa affermazione che nasce il “guanto caleno”.
Da allora questo strano dolce viene preparato in occasione dei matrimoni in segno di abbondanza. I guanti vengono posti in ordine e in tutta la loro bellezza nelle “guantiere”, ovvero in grandi vassoi oppure in scatole.
La ricetta di questo dolce viene, fin da principio, tramandata oralmente da madre in figlia dalle donne del posto.
Oggi è famosa la “Sagra del guanto” che si tiene a Maggio che attira turisti vicini e lontani desiderosi di deliziare i propri palati con il guanto avvolto in un sottile strato di zucchero. Oggi il guanto è ritenuto “dolce topico” caleno.
La preparazione dei guanti è un vero e proprio rito che accomuna piacevolmente il popolo caleno. I guanti sono preparati a mano e tagliati con il “guantaruolo”, un attrezzo realizzato a mano e con cura dagli artigiani di Calvi Risorta. Le donne dopo aver avvolto l’impasto intorno alla mano, lo chiudono come un guanto riponendolo in casseruole in cui vengono fritti con abbondante olio. I guanti poi vengono lasciati raffreddare ed infine cosparsi di zucchero. I guanti risultano morbidi, gustosi e leggeri… Un dolce davvero particolare che poche mani sanno fare, ma che in molti sanno apprezzare!
Arturo Izzo IV ACA
Cronisti di Classe 2021/22