Terra dei Fuochi, criminalità, droga, ma anche Sanremo, Gomorra e il patrimonio artistico e culturale che hanno le province di Caserta e Napoli. Don Maurizio Patriciello, ospite questa mattina nell’aula magna del liceo Alessandro Manzoni di Caserta guidato dalla Dirigente Scolastica Adele Vairo, è un fiume in piena nel rispondere alle domande degli studenti. Un vero e proprio confronto, a tratti dibattito sui temi più vicini ai ragazzi, iniziato raccontando gli albori della sua battaglia per l’ambiente e contro la cosiddetta Terra dei Fuochi. Una battaglia che nasce da lontano, ma che ancora oggi mobilita sempre più persone in quella che gli studenti non hanno esitato a definire una vera e propria guerra.
«Tutto è nato per caso – ha raccontato don Maurizio – da un post su facebook scritto in piena notte. Una notte passata insonne a causa di una puzza di plastica che aveva invaso le nostre abitazioni. In poco tempo furono migliaia i commenti di cittadini che, con me, condividevano questo problema. Di lì a poco riuscimmo a mobilitare decine di migliaia di cittadini in cortei per l’ambiente e contro la camorra. Un successo, avrebbero detto i più – ha proseguito don Maurizio – ma una sconfitta per noi. Erano davvero troppi i cittadini colpiti. Una tragedia».
Da qui il monito a discernere tra il bene e il male, ad evitare di generalizzare, a riconoscere chi vuole uccidere noi e il nostro territorio. Non è mancato, poi, un focus sul clan dei casalesi, su Carmine Schiavone e sul loro confronto. Di esempi alle nuove generazioni, invece, si è poi parlato al termine del confronto. Al centro degli interventi gli episodi di Blanco e di Fedez a Sanremo.
«L’intervento di don Maurizio Patriciello – ha commentato la Dirigente Scolastica del liceo Manzoni, Adele Vairo – è stato davvero emozionante e coinvolgente. La comunicazione di verità scomode con parole chiare ed efficaci, il dialogo franco e mai scontato con cui si è rivolto ai nostri studenti, sollecitandoli in riflessioni su tematiche scottanti, dibattute ed importantissime. Dobbiamo vivere la scuola come militanza, come dibattito mai banale, sublimato nell'incontro di con don Maurizio».
Il liceo Manzoni è da tempo impegnato in modo forte in attività e progetti sui valori etici e testimonianze di protagonisti della società civile. “La scuola calata nella complessità contemporanea” in cui gli studenti vivono quotidianamente. Una frase che racchiude bene il lavoro incessante svolto tra le mura del Campus Manzoni e, in particolare, nell’aula magna, divenuta col tempo luogo di incontro con i testimoni del nostro tempo e luogo simbolo della cultura vissuta, quella cioè che rende i giovani protagonisti consapevoli del loro presente e, quindi, del loro futuro. Il coordinamento organizzativo è stato affidato alla prof. Rossella Salvato, referente dei progetti del comitato studentesco, mentre il coordinamento dell’area comunicazione è stato realizzato dalla prof. Rita Adanti.
«Tutto è nato per caso – ha raccontato don Maurizio – da un post su facebook scritto in piena notte. Una notte passata insonne a causa di una puzza di plastica che aveva invaso le nostre abitazioni. In poco tempo furono migliaia i commenti di cittadini che, con me, condividevano questo problema. Di lì a poco riuscimmo a mobilitare decine di migliaia di cittadini in cortei per l’ambiente e contro la camorra. Un successo, avrebbero detto i più – ha proseguito don Maurizio – ma una sconfitta per noi. Erano davvero troppi i cittadini colpiti. Una tragedia».
Da qui il monito a discernere tra il bene e il male, ad evitare di generalizzare, a riconoscere chi vuole uccidere noi e il nostro territorio. Non è mancato, poi, un focus sul clan dei casalesi, su Carmine Schiavone e sul loro confronto. Di esempi alle nuove generazioni, invece, si è poi parlato al termine del confronto. Al centro degli interventi gli episodi di Blanco e di Fedez a Sanremo.
«L’intervento di don Maurizio Patriciello – ha commentato la Dirigente Scolastica del liceo Manzoni, Adele Vairo – è stato davvero emozionante e coinvolgente. La comunicazione di verità scomode con parole chiare ed efficaci, il dialogo franco e mai scontato con cui si è rivolto ai nostri studenti, sollecitandoli in riflessioni su tematiche scottanti, dibattute ed importantissime. Dobbiamo vivere la scuola come militanza, come dibattito mai banale, sublimato nell'incontro di con don Maurizio».
Il liceo Manzoni è da tempo impegnato in modo forte in attività e progetti sui valori etici e testimonianze di protagonisti della società civile. “La scuola calata nella complessità contemporanea” in cui gli studenti vivono quotidianamente. Una frase che racchiude bene il lavoro incessante svolto tra le mura del Campus Manzoni e, in particolare, nell’aula magna, divenuta col tempo luogo di incontro con i testimoni del nostro tempo e luogo simbolo della cultura vissuta, quella cioè che rende i giovani protagonisti consapevoli del loro presente e, quindi, del loro futuro. Il coordinamento organizzativo è stato affidato alla prof. Rossella Salvato, referente dei progetti del comitato studentesco, mentre il coordinamento dell’area comunicazione è stato realizzato dalla prof. Rita Adanti.