Dal 25 al 31 maggio 2024 il Convento di San Bonaventura in piazza Angiulli a Santa Maria Capua Vetere ospita la mostra fotografica La Luce svelata di Luigi Spina che indaga il fervore mariano nella Terra di Lavoro.
La selezione di 16 fotografie esposte vuole essere uno studio visivo delle statue della Beata Vergine, conservate in chiese e santuari del territorio, ma allo stesso tempo approfondire ciò che dà voce a un bisogno insito di ogni credente, il potersi rivolgere a una presenza benevola e compassionevole, anche solo sotto forma di una statua, ovvero la venerazione della Madonna.
La ricerca fotografica, infatti, è stata affiancata dalle testimonianze raccolte dal giornalista Carmine Riola, di tutti coloro disposti a raccontare cosa rappresentasse per loro la Beata Vergine Maria.
In mostra anche 40 ritratti in bianco e nero, fotografie delle persone che hanno condiviso la loro storia di fede e devozione.
Il progetto fotografico di Spina, presentato nel 2003 alla Diocesi di Capua, fu benevolmente accolto da don Rosario Ventriglia e si crearono così le condizioni per confrontarsi con la complessa realtà antropologica del culto mariano, in cui fede e tradizione si uniscono generando conseguenze sociali e culturali.
Lo studio, durato fino al 2009, dopo ventuno anni prende forma in una mostra, parte del progetto “La Città sotto la Città” - XI edizione, grazie ai fondi del Programma Operativo Complementare (POC) della Regione Campania e in collaborazione con i Comuni di Capua, Curti, Casapulla, San Prisco e San Tammaro.
“Il punto era svelare la Luce nelle statue religiose della Vergine Maria per fermarla nelle fotografie - dichiara Luigi Spina -, luce reale e al contempo intesa come passione ed estasi. Grazie a sottili variazioni nella parte preparativa del lavoro, come la distanza dal soggetto nel momento dello scatto, o la luce e le ombre che colpivano i volti, la scultura diventa più vicina a noi, meno divina e più umana, esattamente come si avverte dal racconto di chi ci descrisse la propria fede”.
La mostra, fortemente voluta dal Comune di Santa Maria in Capua Vetere e patrocinata dall’Amministrazione Comunale del Sindaco Antonio Mirra con l’Assessorato alla cultura nella persona di Anna Maria Ferriero, vuole essere un racconto visivo del concetto spirituale di dolcezza, compassione e benevolenza insito in ogni immagine della Madonna; che sia essa modellata nel gesso, nel legno o nel marmo, le statue che raffigurano la Beata Vergine Maria e la luce che esse emanano sono simbolo di autentica devozione.