Assolti Guido Taglialatela, Carmine Antropoli, Marco Ricci, Francesco Greco, Francesco e Giuseppe Verazzo e Luca Diana nel processo per reati che ruotano intorno alle tre gare d’appalto di ristrutturazione della scuola Ettore Fieramosca, il recupero urbano di Porta Napoli e la gara per la riqualificazione delle vie Boscariello e Scarano. Il collaboratore di giustizia Francesco Zagaria è stato invece condannato a 4 anni di reclusione. Sentenza assolutoria per tutti, dunque, tranne che per l'ex imprenditore, oggi pentito Zagaria. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Mauro Iodice, Vincenzo Maiello, Gerardo Marrocco, Guglielmo Ventrone, Domenico Pigrini, Vincenzo Alesci ed Emanuele Diana. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione camorristica, concorso esterno al clan dei Casalesi, turbata libertà degli incanti aggravata dalla finalità mafiosa, abuso d'ufficio, corruzione e riciclaggio. L'inchiesta della Dda è scattata in seguito alle dichiarazioni di pentiti di primo piano tra cui Francesco Zagaria, detto “Ciccio e Brezza”, Nicola Panaro e Nicola Schiavone che hanno raccontato agli inquirenti il presunto sistema che avrebbe coinvolto tecnici, politici ed imprenditori per affidare appalti a imprese legate al clan, in particolare alle fazioni Zagaria e Schiavone. Accuse che non hanno trovato riscontro nel verdetto del gup che ha assolto tutti. Per l’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, seconda assoluzione dopo la prima inchiesta del 2019, sulle presunte infiltrazioni dei Casalesi a Capua, con il processo che si è concluso con l'assoluzione dall'accusa di concorso esterno al clan.