La classe 4Al ha partecipato ad un convegno tenutosi il 19 ottobre nella basilica benedettina di Sant'Angelo in Formis.
L'iniziativa, a cura di Teresa D'urso, Alessandra Periccioli e Lucinia Speciale, con il patrocinio del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e dell’Edith, era tesa a presentare la candidatura all'UNESCO della Basilica all'interno dei siti abbaziali in Italia. Gli interventi dei numerosi e prestigiosi relatori hanno suscitato in tutti noi la consapevolezza del valore inestimabile del percorso virtuoso che porta al riconoscimento del monumento per la sua trasmissione al futuro. Il ruolo dell'UNESCO non è volto ad aumentare l’afflusso turistico, frutto della sensibilizzazione, ma è soprattutto quello di garantire l'efficacia della gestione dei siti individuati, compresa la Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis. Come premessa al processo di individuazione è necessaria la definizione del valore universale del monumento, il monachesimo. Quest’ultimo è un valore eccezionale, infatti sono stati individuati con criteri scientifici una serie di otto poli: Subiaco , Montecassino, Farfa, San Vincenzo al Volturno, San Pietro al monte, la Sacra di San Michele, San Vittore e Sant'Angelo in Formis. La candidatura seriale prevede un lungo iter culturale con un piano di gestione, coordinato dal Politecnico di Torino. Dai vari interventi abbiamo compreso la consapevolezza e la sostenibilità che offre l’UNESCO nel proporre il paesaggio monastico come valore aggiunto al paesaggio europeo, e non come pura preservazione del paesaggio culturale.
Bovenzi Dario e Catapano Maria Rosaria, 4AI.
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La Basilica di Sant’Angelo in Formis nella candidatura UNESCO “gli insediamenti Benedettini altomedievali in Italia”
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