Sulle montagne circostanti al luogo sono state rinvenuti i resti di un accampamento dell'età del bronzo......
In età storica il territorio Vairanese e venne occupato dai Sanniti. I resti della cinta muraria presenti sulla sommità del borgo medievale lasciano supporre ad alcuni studiosi che qui fosse situata l'antica città sannita di Austicola. Dopo la conquista romana 290 a.C., alla fine della terza guerra sannitica ( Le guerre sannitiche sono una serie di tre conflitti combattuti dalla giovane Repubblica Romana contro la popolazione italica dei Sanniti e numerosi loro alleati tra metà del IV e l'inizio del III secolo a.C.) il municipio di Teanum Sidicinum e in epoca alto-medievale passò ai Longobardi.
Nell'XI secolo i normanni costruirono un castello, che fece parte del demanio regio e che l'imperatore Enrico IV donò a Roffredo dell'Isola, abate di Montecassino, il 20 maggio del 1191.
Il castello fu quindi coinvolto nelle lotte tra l'imperatore, sposo di Costanza d'Altavilla, e il re di Sicilia Tancredi: il conte Ruggero di Chieti, che appoggiava il re Tancredi, respinse l'assedio del castello condotto dalle truppe imperiali e dell'abate Roffredo nel 1193.
In seguito furono brevemente ospiti del castello Federico II di Svevia, Carlo II d'Angiò e il papa Gregorio X.
Nel 1437 la città fu saccheggiata dal patriarca Vitellesco.
Nel 1460 resistette nuovamente ad un secondo assedio da parte degli angioini, durante la guerra tra il re di Napoli, Ferrante I d'Aragona e il suo rivale Giovanni d'Angiò, ma l'anno successivo il castello fu quasi distrutto da Marino Marzano, oppositore degli aragonesi e la città rimase disabitata.
Il castello attuale venne ricostruito tra il 1491 e il 1503 dal barone Innico II d'Avalos, che ricostruì anche le mura cittadine. Nel 1500 viene eretto il borgo di Marzanello come avamposto.
Nel 1590 Vairano fu acquistata dal barone Antonio Mormile di Frignano Cacciapuoti. I Cacciapuoti ottennero il titolo ducale di Vairano nel 1628 e nel 1660 restaurarono nuovamente il castello, che restò in possesso della famiglia fino all'abolizione del feudalesimo nel 1806.
GABRIELE RAGOZZINO 2CIN I.T. "G.C.FALCO".
Cronisti di Classe 2021/22