"Legalità", un concetto tanto astratto quanto imprescindibile perché fondante la società, lo Stato e persino la comunità poiché, proprio in questa, il principio delle libertà individuali non può che trovare il proprio alter ego nella legalità, nel vincolo della legge condivisa prodotta dalla "volontà generale".
Ma la legalità è oggi offesa nella realtà, resta un problema inquietantemente e urgentemente aperto.
L'affievolirsi, più volte e da più parti denunciato, del principio di legalità reclama la necessità di una ripresa dell'idea stessa di legalità, di una sua riconferma e ridefinizione, sottolineandone il suo "status" di bisogno politico, sociale, civile.
Bisogno politico, perché la legalità è il tratto distintivo del patto sociale moderno, perché la legge è l'atto concreto della volontà generale, è la materia stessa dello Stato.
Bisogno sociale, perché è la stessa società civile che, a più riprese, reclama questo bisogno, lo pone come urgente e unico strumento per la repressione della criminalità, delle macro e micro mafie, della corruzione che continuano ad attraversare le società avanzate e, dall'ombra in cui agiscono, le contaminano con i loro veleni, sottili ma mortali, di illegalità.
Bisogno civile, perché garantisce una convivenza basata sul dialogo, sul rispetto, sulla solidarietà e non sulla paura e sul sospetto che producono una "forma mentis" che non si oppone, ma resiste; non si ribella ma tollera e legittima.
L'impegno alla riaffermazione del principio di legalità deve essere forte e deve, in prima linea, coinvolgere la scuola chiamata a promuovere una cultura della legalità, sia lavorando nel curricolo che per vie extra-curricolari.
La scuola deve avvalorare culturalmente, eticamente, esistenzialmente lo spirito di resistenza, la visione divergente del soggetto, la coscienza critica, dando vita a un "universo di valori" che nel binomio libertà/legalità trovano la loro matrice (democrazia, dialogo, partecipazione).
Il Liceo "L. Garofano", da sempre impegnato nella lotta alla criminalità e alle ecomafie, dedica una settimana, dal 20 al 25 marzo, alla legalità nel ricordo delle vittime delle mafie. Questo è solo l'epilogo di un percorso di Educazione Civica realizzato dalla prof.ssa Anna Giacobone e destinato, soprattutto, alle classi seconde dell'istituto e che avrà il suo "focus" nell' incontro con il Dott. Antonio Sferragatta, Dirigente Superiore R.O. della Polizia di Stato in congedo, autore del libro "Onda verde: la colonna sonora dell'informazione rovesciata. Ecco perché in autostrada non ci sono quasi mai incidenti stradali, ma rallentamenti per incidenti stradali." Il convegno, fortemente voluto dalla D.S. Mariachiara Menditto e organizzato dalla prof.ssa Anna Giacobone, presidente dell'osservatorio GEN.I.A. e dalla prof.ssa Vittoria Simone, responsabile del Caffè Letterario, andrà a costituire un momento di riflessione sui notevoli tassi di mortalità per incidenti stradali, otto volte superiori a quelli attribuiti alla criminalità organizzata. "Uno deli mille volti della legalità, che al Garofano non poteva mancare come opportunità crescita per gli alunni".
Ma la legalità è oggi offesa nella realtà, resta un problema inquietantemente e urgentemente aperto.
L'affievolirsi, più volte e da più parti denunciato, del principio di legalità reclama la necessità di una ripresa dell'idea stessa di legalità, di una sua riconferma e ridefinizione, sottolineandone il suo "status" di bisogno politico, sociale, civile.
Bisogno politico, perché la legalità è il tratto distintivo del patto sociale moderno, perché la legge è l'atto concreto della volontà generale, è la materia stessa dello Stato.
Bisogno sociale, perché è la stessa società civile che, a più riprese, reclama questo bisogno, lo pone come urgente e unico strumento per la repressione della criminalità, delle macro e micro mafie, della corruzione che continuano ad attraversare le società avanzate e, dall'ombra in cui agiscono, le contaminano con i loro veleni, sottili ma mortali, di illegalità.
Bisogno civile, perché garantisce una convivenza basata sul dialogo, sul rispetto, sulla solidarietà e non sulla paura e sul sospetto che producono una "forma mentis" che non si oppone, ma resiste; non si ribella ma tollera e legittima.
L'impegno alla riaffermazione del principio di legalità deve essere forte e deve, in prima linea, coinvolgere la scuola chiamata a promuovere una cultura della legalità, sia lavorando nel curricolo che per vie extra-curricolari.
La scuola deve avvalorare culturalmente, eticamente, esistenzialmente lo spirito di resistenza, la visione divergente del soggetto, la coscienza critica, dando vita a un "universo di valori" che nel binomio libertà/legalità trovano la loro matrice (democrazia, dialogo, partecipazione).
Il Liceo "L. Garofano", da sempre impegnato nella lotta alla criminalità e alle ecomafie, dedica una settimana, dal 20 al 25 marzo, alla legalità nel ricordo delle vittime delle mafie. Questo è solo l'epilogo di un percorso di Educazione Civica realizzato dalla prof.ssa Anna Giacobone e destinato, soprattutto, alle classi seconde dell'istituto e che avrà il suo "focus" nell' incontro con il Dott. Antonio Sferragatta, Dirigente Superiore R.O. della Polizia di Stato in congedo, autore del libro "Onda verde: la colonna sonora dell'informazione rovesciata. Ecco perché in autostrada non ci sono quasi mai incidenti stradali, ma rallentamenti per incidenti stradali." Il convegno, fortemente voluto dalla D.S. Mariachiara Menditto e organizzato dalla prof.ssa Anna Giacobone, presidente dell'osservatorio GEN.I.A. e dalla prof.ssa Vittoria Simone, responsabile del Caffè Letterario, andrà a costituire un momento di riflessione sui notevoli tassi di mortalità per incidenti stradali, otto volte superiori a quelli attribuiti alla criminalità organizzata. "Uno deli mille volti della legalità, che al Garofano non poteva mancare come opportunità crescita per gli alunni".