
Tale manifestazione, giunta ormai alla sua decima edizione, esplora e indaga il linguaggio: “Siamo abituati a parlare sempre meno- ha spiegato a riguardo la presidente dell'associazione Carmela D'Aronzo-, seguiamo i social e usiamo linguaggi non corretti che offendono e distruggono…. l’obiettivo è imparare ad ascoltare l'altro e a parlare nel rispetto di noi stessi e degli altri.”
Queste riflessioni hanno condotto Il Dipartimento di Filosofia-Storia del Liceo Scientifico “Garofano” ad interrogarsi sul “linguaggio” analizzando i suoi rapporti con il mondo, con le facoltà conoscitive e con l'agire umano.
Il linguaggio è il più importante strumento di comunicazione umana, la principale forma di mediazione simbolica attraverso cui si costruisce e si trasmette il significato; parimenti è uno strumento con cui l'uomo ordina e legittima la realtà che lo circonda; esso filtra i pensieri e guida le azioni. Nondimeno costituisce la prima forma di socializzazione in quanto ha il potere, tanto di compiere gesti positivi quanto discriminare, rafforzare stereotipi e rapporti di
potere, influendo sui processi intellettivi ed emotivi dell'uomo.

Le parole pesano, e non sono interscambiabili, cambiano nel tempo perché cambia la loro percezione, la loro connotazione positiva o negativa. Pertanto esse dovrebbero contenere in sé il profondo rispetto dell’altro e in quanto tale dovrebbero essere sempre costruttive.
Diventa, così, di fondamentale importanza acquisire il valore della parola e il suo utilizzo funzionale.
Ma nella recentissima era dell'informatica e del globalismo, il linguaggio è stato spogliato e riplasmato con termini e concetti tecnologici che portano la stessa mente umana a diventare sempre più schematica e cinica.
La comunicazione digitale, quella in cui siamo sommersi, produce importanti conseguenze: la lingua si sta semplificando, il lessico si sta impoverendo. Siamo abituati a comunicare i nostri stati d'animo per mezzo di emoji e non siamo più in grado di esprimerli a parole. Non descrivendoli, quindi, non siamo nemmeno più capaci di riconoscerli e affrontarli. Tutto perde valore: l'amicizia e i sentimenti diventano icone dalle diverse forme, colorate e poste su uno
schermo. Questa semplificazione del linguaggio, potrebbe portare anche a una semplificazione del pensiero?
Da qui nasce la necessità di educare ad un uso corretto ed adeguato del linguaggio a partire dalla formazione scolastica e familiare promossa dal Dipartimento di Filosofia-Storia del Liceo Scientifico “Garofano”, dalla referente PCTO prof.ssa Anna Caianiello e accolta con entusiasmo dalla DS prof.ssa Mariachiara Menditto che hanno reso possibile la partecipazione delle classi 4A- 4B alla lectio Magistralis affidata all'insigne prof. Umberto Galimberti inaugurando così il Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento “Il linguaggio” indetto dal “Festival” al fine di contribuire alla formazione di adulti e guide responsabili per una reale e sostanziale scoperta di noi stessi e del mondo.