Non ridere di me. Non chiamarmi con nomignoli. Non trarre piacere dal mio dolore.
Era il 1998 quando Mark Wills, cantante statunitense di musica country, portò al successo la sua canzone Don't Laugh at Me, un grido di dolore e di speranza. Le parole della canzone, a distanza di anni, risuonano ancora oggi con forza, in un mondo dove il bullismo, sia fisico che digitale, continua a colpire migliaia di persone ogni giorno.
Negli ultimi vent'anni questo fenomeno ha assunto nuove forme e dimensioni. Secondo il rapporto dell'Osservatorio Indifesa 2023, quasi la metà degli adolescenti italiani ha subito episodi di bullismo o cyberbullismo, con l'aspetto fisico come principale motivo di attacco. Le conseguenze per le vittime sono spesso devastanti: perdita di autostima, isolamento sociale, ansia e attacchi di panico.
Nonostante la crescente consapevolezza dei pericoli legati al web e all'ambiente scolastico, molti giovani scelgono di non parlare di queste esperienze, per vergogna o paura. Solo una minoranza trova il coraggio di confidarsi con un adulto o rivolgersi a uno sportello di ascolto. Eppure, senza il coraggio di raccontare, il dolore rimane invisibile, alimentando il circolo vizioso del silenzio e della solitudine.
Consapevole della gravità di questa problematica, il Liceo Garofano di Capua ha sempre posto grande attenzione al tema, considerandolo una priorità per creare un ambiente sano e realmente formativo.
Proprio nella giornata di ieri si è concluso un percorso di prevenzione rivolto alle classi prime, promosso dalla legge 70/2024 che ha integrato la legge 71/2017 sulla diffusione della cultura del rispetto tra pari.
Durante l’incontro conclusivo sono intervenute la dirigente scolastica Mariachiara Menditto e la professoressa Anna Giacobone, con la presenza dell’ispettrice Rosaria Petriccione, della Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica.
Prima dell’inizio si è celebrato un importante traguardo raggiunto da due studentesse del liceo.
In occasione del terzo posto conseguito da Carla Scalino e Annarita Di Lullo, alunne della classe quinta opzione sportiva, al Premio Luigi Frunzio, è stato proiettato il loro elaborato, un lavoro che ha saputo distinguersi per originalità e profondità. Le due ragazze hanno poi preso la parola offrendo un breve intervento per spiegare il significato della loro opera e il messaggio che hanno voluto trasmettere, sempre nell’ambito della legalità.
A seguire, gli studenti hanno partecipato a una lezione speciale tenuta dall’ispettrice, che ha approfondito i temi non solo del bullismo ma anche della pedopornografia e del sexting sottolineando più volte che meno si dà a internet, meglio è.
Queste attività rappresentano un’opportunità fondamentale per formare individui più consapevoli, capaci di sviluppare empatia e di comprendere il valore delle proprie emozioni e di quelle altrui. Attraverso il confronto e la riflessione, aiutano i giovani a conoscersi meglio e a riconoscersi anche negli altri, costruendo così una comunità più inclusiva e rispettosa.
Luca Sgagliola IV^A