reggia casertaSul Sole 24 ore di oggi è stata pubblicata la classifica delle province italiane sulla qualità della vita. Come sottolinea Nando Astarita, nella graduatoria come provincia di Caserta scaliamo una posizione rispetto all’anno scorso, ma rimaniamo sempre nelle posizioni di retroguardia: siamo al 99 posto sul totale di 107 province esaminate. Questa ricerca, che è arrivata al 33esimo anno, è molto importante in quanto descrive lo stato del nostro paese con una miniera di dati territoriali, suddivisi in 6 aree tematiche (con riferimenti anche alle classifiche per bambini ed anziani fino all’indice sulle donne).
Come negli anni precedenti, ancora una volta viene fuori lo scenario di un paese diviso in due: con le province del centro-nord che si attestano nella parte alta della classifica per tenore di vita e benessere socio-economico (anche culturale). Mentre le province del Sud rimangono ben distanziate negli ultimi posti. Infatti, per trovare una realtà meridionale bisogna scorre fino al 63 posto con Bari, fino ad arrivare al fanalino di coda che oggi viene occupato da Crotone, con Isernia e Caltanisetta.
Se andiamo ad analizzare i dati della nostra realtà, abbiamo questo quadro: Caserta sprofonda al 103 posto se si analizza lo stato dell’ambiente e dei servizi (non per caso siamo conosciuti come “terra dei fuochi e dei veleni” (dietro di noi ci sono solo Alessandria, Siracusa, Reggio Calabria ed Isernia); per quanto riguarda il livello di ricchezza, di consumi e di investimenti ci attestiamo al 95 posto; nel campo della giustizia e della sicurezza siamo al 93 posto; per non parlare della cultura e del tempo libero che ci vede al 91 posto; infine, per demografia, società e salute siamo all’85esimo posto. Non meglio vanno le cose in tema di parità di genere e benessere per lo donne, dove figuriamo al 100 posto. Le cose vanno un poco meglio per le voci relative ad affari e lavoro, che ci vedono collocati al 41 posto.                         Come si vede si tratta di dati impietosi, che ancora una volta fotografano lo stato della nostra provincia sotto diversi punti di vista: socio-economici, civili e culturali. Sarebbe utile e necessario avviare una riflessione, in primo luogo da parte delle istituzioni locali e delle forze politiche, che devono adeguare il loro livello di competenza e la loro capacità di governo a tutti i livelli. Un contributo di merito può essere offerto dal mondo dell’università e della ricerca, dalle imprese e dalle forze sociali (a partire dai sindacati), ma anche dalle associazioni del terzo settore e del volontariato.
Se andiamo ad analizzare le altre province campane, la situazione non migliora: Benevento la troviamo in 82 posizione della classifica; seguita da Avellino all’84 posto; ancora più in basso abbiamo Salerno al 97 posto, Napoli al 98 e Caserta fanalino di coda a livello regionale. Come rete delle Piazze del Sapere organizzeremo ad inizio del nuovo anno un incontro per avviare un confronto a tutto campo, a partire dai dati emersi dalla ricerca del Sole 24 Ore – che inviteremo
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