sansecondino

   Il territorio dove oggi si trova Pastorano apparteneva al vasto agro caleno (Cales, oggi Calvi Risorta), che comprendeva gli attuali villaggi di Grazzanise, Sparanise, Pastorano, Vitulazio, Bellona, Camigliano e Pignataro Maggiore. I primi nuclei di Pastorano (il cui nome deriva dal Deus Pastor, derivazione del "Pan-Deus" virgiliano) risalgono all'epoca romana, mentre il paese prese consistenza nel 1040, sotto Pandulfo V, re dei Longobardi di Capua e divenne, infine, comune autonomo nel 1860, dopo la spedizione dei Mille. Giuseppe Garibaldi, il "biondo nizzardo", assegnò a Pastorano un territorio che comprende, oltre alle frazioni di San Secondino e Pantuliano, la zona dei "Mazzoni" (Torre Lupara).

Nella frazione di S. Secondino, la più piccola e meno popolata, fu eretta nel 1173 una cappellina detta del Purgatorio che fu, poi, adibita a sagrestia per accedere all'attuale tempio. Era chiamata così per la presenza di un altarino che sorgeva accanto ad un dipinto raffigurante le fiamme del Purgatorio con numerose anime con le braccia protese al cielo ad implorare il perdono dei peccati e l'abbreviazione delle loro pene.
La Cappella fu gradualmente trasformata in Chiesa, ma non si conoscono i promotori di questa innovazione: l'unica fonte storica era un'acquasantiera (trafugata qualche anno fa), che recava un'incisione datata 1513. Come riporta una lapide, la Chiesa fu ampliata e completata nel 1584 dal parroco Vincenzo Nufrio.
La parrocchia divenne sempre più fiorente e fu nominata Arci-parrocchia.
Nel 1706 la parrocchia di S. Secondino passò dalla Diocesi di Capua a quella di Montecassino e, nel 1977, per decreto di Papa Paolo VI, è passata alla Diocesi di Teano-Calvi.

La Chiesa, attualmente, presenta uno schema a croce latina, con una navata centrale di piccole dimensioni, nel cui lato destro si aprono due cappelle, in cui sono presenti tracce di affreschi medievali.
L'intersezione tra la navata centrale e il transetto è segnata da un altare e da una volta a crociera; la navata centrale, le due cappelle laterali e le sale adibite a sagrestia sono coperte da volte a botte.
In tempi recenti, la Chiesa è stata abellita con una pregevole pala d'altare e una tela posta al centro della volta.
Il campanile, invece, rappresenta un elemento anomalo rispetto agli altri elementi compositivi, poichè non è stato concepito come struttura autonoma, ma eretto sul vano annesso alla Sagrestia. Un altro elemento anomalo è rappresentato dalla attuale facciata in stile Neoclassico realizzata, probabilmente, all'inizio del XX secolo.

Per una comunità piccola come quella di San Secondino, essa non è solo luogo di culto ma anche il fulcro della vita sociale e culturale del paese: tutti gli abitanti della frazione hanno un legame particolare con essa, ne vanno fieri e sono orgogliosi.

I festeggiamenti in onore del Santo Protettore si tengono, come da tradizione, ogni anno la prima domenica di Settembre.

Giovanni Cerchiello, V sc/B Liceo S. Pizzi

Cronisti di Classe 2021/22

 

 

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