humanitasL'humanitas è un valore etico nato e affermatosi nel Circolo degli Scipioni, con il quale si sostenevano gli ideali di attenzione e cura benevola tra gli uomini.
Un primo significato di questo termine viene accostato a quello greco di filantropia, quell'amorevole cura che siamo soliti indirizzare a coloro che identifichiamo come nostri simili, e le opere di Danilo Ambrosino sembrano possedere intrinsecamente tale concetto.
Si tratta di 21 opere raffiguranti corpi nudi, ricoperti di crepe, ferite e fessure colmate da foglie d'oro, le quali spezzano elegantemente il contrasto fra il bianco e il nero delle sculture; se, nella società odierna, il corpo diventa oggetto privo di alcuna profondità, mera rappresentazione di un'umanità accecata dalla superficialità dei nostri tempi, l'arte di Danilo Ambrosino si serve di questi stessi corpi al fine di raccontare storie, antiche e moderne. Storie di gladiatori, di schiavi, di eroi? Non importa, non ci è dato saperlo. Perché ciò che accomuna l'umanità è proprio quel
corpo ferito, dalle cui crepe è possibile percepire la luminosità dell'anima, il senso dell'esistenza umana.
Ed è proprio quell'humanitas, quella profonda conoscenza dell'animo umano, quel legame indissolubile fra le vittime di una vita travolgente e troppo cruenta per essere compresa pienamente, ad essere rappresentata attraverso le opere di Ambrosino. Con la sua produzione artistica interagiscono materiali presenti all'interno del Museo Campano ed appartenenti alla mostra dei Gladiatori di Napoli, strettamente legati alla città di Santa Maria Capua Vetere, dove ebbe origine la leggenda di Spartaco.
L'esposizione si terrà presso il Museo Campano di Capua, a partire dal 13 novembre (ore 18:00) fino al 30 gennaio 2022, e sarà inaugurata dal Direttore Paolo Giulierini.

 

Alessandra Bentivenga
5A/SU Liceo S. Pizzi

 

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