Capua, Via Martiri di Nassiriya, una strada che, a causa della sua condizione disastrata, rappresenta un serio rischio per l'incolumità di chi la percorre. Negli ultimi giorni, il caso di un cittadino che ha subito danni al cerchio e all’ammortizzatore della propria auto ha riacceso l’attenzione sulla totale mancanza di manutenzione della strada. “Per fortuna ho quello in ferro e non in lega” ha commentato, tirando un sospiro di sollievo ma denunciando l’assurdità della situazione.
Le buche, alcune di dimensioni tali da risultare vere e proprie trappole, sono presenti da settimane e nessuno degli amministratori locali sembra essere intervenuto per risolvere il problema. L’indignazione dei residenti cresce di giorno in giorno, così come il senso di abbandono che avvertono da parte delle istituzioni. "Mi verrebbero da dire tante parole... Ma è meglio che non parlo....", ha dichiarato il cittadino, esprimendo il sentimento comune di rabbia.
La situazione non è nuova: il degrado delle strade è una problematica che affligge Capua da tempo. Tuttavia, l'inerzia del Comune nel fronteggiare l’emergenza stradale ha raggiunto livelli inaccettabili, soprattutto considerando il rischio che simili condizioni rappresentano per automobilisti, ciclisti e pedoni. Non si tratta più solo di un disagio economico per chi subisce danni al proprio veicolo, ma di una questione di sicurezza pubblica.
A peggiorare il quadro, l’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Di Monaco è stato già informato della situazione, ma al momento non è dato sapere quando verranno effettuati interventi per porre fine a questo scempio. Il silenzio e l’inerzia dell’amministrazione comunale sono visti dai cittadini come un’ulteriore dimostrazione della strafottenza di chi governa la città.
Di fronte a tutto questo, i cittadini chiedono interventi immediati e concreti. La manutenzione delle strade non può e non deve essere un’opzione: è un dovere di chi governa garantire l’incolumità di chi vive e lavora sul territorio. È vergognoso che situazioni del genere siano tollerate e lasciate irrisolte per così tanto tempo.
La domanda resta: quanto bisognerà ancora aspettare prima che qualcuno intervenga? E, soprattutto, quanti altri danni e incidenti serviranno per far scattare una reazione?