Pizze fritte e montanare, Sophia Loren le preparava frettolosamente nella celebre scena de L’Oro di Napoli, l’inimitabile capolavoro di Vittorio De Sica. “Mangiate mo’ e pagate tra otto giorni”, dice l’abile Sofia, e questa è la storia della montanara.
Un tipo particolare di pizza fritta, forse meno conosciuto: piuttosto che essere farcita all’interno, la montanara è una pizza fritta vuota, altrettanto facile e veloce da preparare. La classica presentava un semplice topping di sugo di pomodoro e basilico: le mogli dei pizzaioli le preparavano nelle loro cucine temporanee, allestite all’esterno delle abitazioni, per contribuire alle finanze della casa nei difficili anni del secondo dopoguerra. Un’arte soprattutto femminile, si può dire. I clienti potevano comprarle e pagare dopo otto giorni: da questo, l’appellativo di “pizza ad oggi o pizza ad otto”.
Negli anni la montanara si è fatta spazio diventando uno dei piatti esemplari della cucina partenopea, e come ogni piatto della tradizione è stata investita dall’ondata d’innovazione della nuova generazione, entusiasta di creare qualcosa di nuovo senza rinunciare alle proprie radici.
Anche Daniele Lepore, nella pizzeria di famiglia Lepore&Farine, situata a Capua, accetta questa sfida di rinnovamento della tradizione, con la sua Montanara dolce. La classica pasta di pizza fritta diventa stavolta la base di un dolce per concludere la serata, con un topping di marmellata di arance homemade, ricotta di bufala lavorata con zucchero e scaglie di limone e, infine, scaglie di cioccolato fondente al 70%. “Questa la dovete assolutamente provare”; è Rossella, una delle anime del locale di via Mezz’Appia che con il fratello Daniele da anni accoglie con il suo garbo i tantissimi avventori, a suggerire l’assaggio dell’ammiccante e particolare creazione dolce di casa Lepore. Praticamente impossibile resistere alla peccaminosa bontà della montanara – declinata in versione sweet!
Lepore&Farine è aperto tutti i giorni, ad eccezione del martedì, anche nello splendido e armonioso giardino, per una cena in tranquillità all’ombra dell’agrumeto, per abbandonarsi alle gioie del palato e corrompere con le gustose pizze avventori occasionali e clienti fidelizzati.