Dopo sei anni di battaglie legali, Marco Ricci può finalmente tirare un sospiro di sollievo. La Corte d’Appello ha emesso una sentenza di assoluzione con formula piena, riconoscendo l’assenza di responsabilità nei confronti dell’imputato.
Tutti gli imputati coinvolti nel processo sono stati assolti, ma Ricci è stato l’unico, insieme al suo avvocato Guglielmo Ventrone, a impugnare la sentenza di primo grado. Tale sentenza lo aveva assolto dall’accusa di associazione a delinquere (art. 416 c.p.), ma aveva dichiarato prescritti gli altri capi di imputazione. Non soddisfatti di questa decisione, Ricci e il suo legale hanno deciso di presentare appello sia contro la formula assolutoria parziale che contro l’appello del Pubblico Ministero, che invece chiedeva la condanna.
Grazie a un’attenta lettura dei documenti presentati dalla difesa, i giudici hanno riconosciuto la fondatezza dell’appello, portando alla definitiva assoluzione di Marco Ricci con formula piena.
Le parole di Marco Ricci
Ricci ha espresso la sua profonda soddisfazione per l’esito del processo:
“Oggi per me finisce un incubo. Da uomo delle istituzioni ho sempre avuto fiducia nella Magistratura Giudicante. Cosciente della mia innocenza, mi sono difeso in tutte le sedi con il sostegno e la professionalità del mio difensore, l’avv. Guglielmo Ventrone, a cui va il mio enorme ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto e per lo studio attento degli atti che hanno portato al massimo risultato. Apprezzo non solo la sua competenza legale, ma anche le sue straordinarie doti umane e il coraggio professionale dimostrato in ogni udienza.”
Ricci ha poi rivolto un pensiero alla sua famiglia e ai suoi affetti più cari: “Ringrazio la mia famiglia e i miei figli, che ormai uomini, mi hanno sempre incoraggiato con i loro abbracci. In loro ho trovato la forza di andare fino in fondo senza mai mollare. Un grazie di cuore anche ai miei amici, che non hanno mai smesso di credere in me e mi hanno supportato in ogni momento.”
Infine, ha voluto esprimere riconoscenza all’intero collegio difensivo per l’eccezionale lavoro svolto con grande professionalità.
Questa sentenza pone fine a una vicenda giudiziaria durata sei anni, restituendo a Marco Ricci la serenità e la dignità che aveva sempre rivendicato con determinazione.