Tommaso Primo torna al Ricciardi sabato 1 aprile alle ore 20.30 con La Sacra Arte della Canzone napoletana. Il concerto è un viaggio mistico, scritto dal cantante e arrangiato dal chitarrista napoletano Nunzio Veneruso, che si dipana tra storie inedite, racconti, fotografie di varie epoche e canzoni della tradizione classica.
Con Veneruso alle chitarre, la band è composta da Stella Manfredi al violino, Davide Ferrante alla batteria e Luigi Castiello al basso. << Sono legato a Tommaso da una lunga amicizia – dice Gianmaria Modugno, direttore del teatro capuano – ma la mia stima nei suoi confronti non viene meno proprio per la sua profonda capacità di divertire con la musica e con le parole>>.
L’ultimo album di Primo è stato presentato al Ricciardi per celebrare la letteratura di Malaparte, Lanzetta e Viviani. Dopo Favola Nera il cantante prova a far rivivere la canzone napoletana avvicinandosi anche alle ultime generazioni. << Sarò in scena con la seconda data di questo spettacolo – dice Tommaso Primo – per sostenere la musica e la bellezza immateriale in un teatro bello e accogliente>>. Il cantautore porta in scena il patrimonio artistico partenopeo che vanta più di un milione di composizioni. << Nonostante il tempo che passa, il pubblico non può fare a meno dei grandi classici delle canzoni che hanno segnato la storia della musica nel mezzogiorno>>.
Con Veneruso alle chitarre, la band è composta da Stella Manfredi al violino, Davide Ferrante alla batteria e Luigi Castiello al basso. << Sono legato a Tommaso da una lunga amicizia – dice Gianmaria Modugno, direttore del teatro capuano – ma la mia stima nei suoi confronti non viene meno proprio per la sua profonda capacità di divertire con la musica e con le parole>>.
L’ultimo album di Primo è stato presentato al Ricciardi per celebrare la letteratura di Malaparte, Lanzetta e Viviani. Dopo Favola Nera il cantante prova a far rivivere la canzone napoletana avvicinandosi anche alle ultime generazioni. << Sarò in scena con la seconda data di questo spettacolo – dice Tommaso Primo – per sostenere la musica e la bellezza immateriale in un teatro bello e accogliente>>. Il cantautore porta in scena il patrimonio artistico partenopeo che vanta più di un milione di composizioni. << Nonostante il tempo che passa, il pubblico non può fare a meno dei grandi classici delle canzoni che hanno segnato la storia della musica nel mezzogiorno>>.