Questo è il tema della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, che dal 2021 cade il 18 marzo di ogni anno, in ricordo delle vittime di quello che resta uno dei drammi più terribili di questi ultimi anni. In occasione della Giornata nazionale, in tutti i luoghi pubblici e privati sarà osservato un minuto di silenzio dedicato alle vittime dell’epidemia e gli edifici pubblici esporranno le bandiere a mezz'asta. Lo Stato, le Regioni, le Province e i Co¬muni per celebrare la Giornata promuoveranno manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri e momenti comuni di ricordo, per ricordare coloro che sono deceduti a causa dell’epidemia di coronavi¬rus.
Anche le scuole di ogni ordine e grado promuoveranno iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi dedicati alla comprensione e al¬l’apprendimento dei temi relativi alla diffu¬sione dell’epidemia di coronavirus.
Perché proprio il 18 Marzo?
Perché esattamente 2 anni fa i camion militari prelevarono le bare dei deceduti per Covid-19 dal cimitero di Bergamo, ormai pieno, per trasportarle altrove. Credo che quell’immagine, unitamente a quella di Papa Francesco, in una piazza S. Pietro deserta in cammino verso la croce, sia uno dei simboli di questa pandemia. Inoltre il 18 marzo è stato anche il giorno in cui si registrò il maggior numero di decessi su scala nazionale.
In questi due anni abbiamo imparato a convivere con il virus, con le mascherine e con la paura di essere contagiati. Pare che tutto stia per finire ma, sicuramente il virus ha cambiato il nostro modo di vivere e le nostre priorità. Nei primi tempi ci dicevamo “andrà tutto bene”, “ne usciremo migliori”; non so dire se sia andato tutto bene ma penso di poter dire che non sia del tutto vero che sia “migliori” di prima: sono emerse tante contraddizioni e tante questioni da risolvere a livello nazionale e locale.
Sicuramente, però, la pandemia ha cambiato per sempre le nostre vite e ha “rubato” a noi giovani due anni di spensieratezza, di socialità e di desiderata normalità. Mi auguro che davvero tutto possa finire presto e per sempre.
Micaela Paneduce
III A Sistemi Informativi Aziendali
ITET “Federico II”
