La Sezione Turismo di Confindustria Caserta e l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’ a confronto sugli scenari di sviluppo turisco in Terra di Lavoro: l’occasione è la presentazione, presso la sala conferenze dell’Associazione degli imprenditori casertani, della seconda edizione del Master Universitario di I livello sul turismo sostenibile e la comunicazione della bellezza – Esperienze euro-mediterranee, promosso dal Diparmento di Scienze Poliche dell’Ateneo casertano, guidato dal prof. Francesco Eriberto d’Ippolito, e diretto dal prof. Vincenzo Pepe.
Con d’Ippolito e Pepe hanno animato un intenso dibattito sui tema dello sviluppo turistico sostenibile il dott. Giovanni Bo, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Caserta, l’avv. Francesco Della Corte, vice presidente nazionale del Movimento Ecologista Europeo Fare Ambiente, la prof.ssa Vera Slepoj,
psicologa e scrittrice, l’on. Valentino Grant, parlamentare europeo. Ha moderato Giovanni Lavornia, presidente della Sezione Terziario di Confindustria Caserta. “L’alta formazione – ha sottolineato il presidente Bo – è la chiave di volta per dare un futuro alle nostre terre e ai giovani che devono trovare, mei luoghi delle loro radici, opportunità di lavoro e le condizioni giuste per valorizzare il settore. In una visione di sviluppo equilibrato della Terra di Lavoro, la preparazione di professionalità in grado di coniugare il turismo con i canoni della sostenibilità rappresenta la strategia più efficiente per valorizzare e promuovere in maniera efficace la cultura e la bellezza paesaggisca che caraerizza il nostro straordinario territorio. In tal senso, convegni come questo sono molto importante ringrazio per l’Università Vanvitelli per il determinante contributo allo sviluppo socio, economico e cultrale, e il presidente Lavornia per aver coordinato e dato valore a questo dibattio”.
Nel suo intervento il presidente Bo ha fatto riferimento alle numerose iniziatve in campo, ad esempio, la candidatura della ‘Via Appia. Regina Viarum’ nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco, che rappresentano una straordinaria occasione per il rilancio del sistema turistico-culturale casertano.
“Queste occasioni, per essere valorizzate e produrre significatve ricadute sul territorio – aggiunge Giovanni Bo -, devono essere affidate a giovani professionisti, in grado di cogliere e interpretare i diversi aspeti che un turismo moderno propone. Mi riferisco ad una innovativa gestione dei servizi, al management dei sistemi, a nuove forme di accoglienza sul territorio, e alla competenza sulla legislazione di settore. Affianco a questoskill, è importante affiancare la capacità di raccontare la bellezza, comunicando, anche con i canali digitali, attrattori turistici e culturali, anche in ambiti territoriali diversi, per connettere l’offerta integrata di turismo con un sistema di imprese dell’accoglienza, sempre più diffuso e carattrizzato da format diversi”.
Il confronto si è spostato anche sull’esigenza di migliorare la qualità dei servizi e delle struttre ricettive e di ristorazione: in tal senso da Confindustria Turismo Caserta emerge la proposta di un Osservatorio di settore, in grado di monitorare in tempo reale non solo i flussi turistii in Terra di Lavoro ed i visitatori dei
principali attrattori, di evidenziare le critcità rilevate dagli utentida analizzare e affrontare nell’ambito dei tavoli di confronto con le istituzioni, al fine di elaborare precisione indicazioni in termini di Destination Management, oggi sempre più alla base dell’offerta turistica dei territori. Il tavolo di concertazione
rappresenta un’azione prioritaria per avviare una strategia di sistema in linea con le vocazioni e i poli attrattivi dei territori, necessaria – secondo Confindustria Turismo Caserta - per ‘mappare’ tutt le attvità ed i servizi collegateai siti turistii, favorendo sinergie e azioni comuni, rivolvere cricità, e disegnare le traiettrie, giuste e sostenibili, per il turismo in Terra di Lavoro “Affianco alla formazione occorre, poi, rifletteere sulle vocazioni della Terra di Lavoro, da mettere a sistema nell’ambito delle strategie di promozione regionale e nazionale – conclude il presidente Bo -. Mi riferisco, in parcolare alla necessità di un confronto, non più rimandabile, tra istuzioni, imprenditori, enti, sindacati e associazioni, per definire le priorità di uno sviluppo sostenibile, che tuteli l’ambiente e sia in grado di generare ricadute posive sui territori in termini di reddito e di nuova occupazione”.
Con d’Ippolito e Pepe hanno animato un intenso dibattito sui tema dello sviluppo turistico sostenibile il dott. Giovanni Bo, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Caserta, l’avv. Francesco Della Corte, vice presidente nazionale del Movimento Ecologista Europeo Fare Ambiente, la prof.ssa Vera Slepoj,
psicologa e scrittrice, l’on. Valentino Grant, parlamentare europeo. Ha moderato Giovanni Lavornia, presidente della Sezione Terziario di Confindustria Caserta. “L’alta formazione – ha sottolineato il presidente Bo – è la chiave di volta per dare un futuro alle nostre terre e ai giovani che devono trovare, mei luoghi delle loro radici, opportunità di lavoro e le condizioni giuste per valorizzare il settore. In una visione di sviluppo equilibrato della Terra di Lavoro, la preparazione di professionalità in grado di coniugare il turismo con i canoni della sostenibilità rappresenta la strategia più efficiente per valorizzare e promuovere in maniera efficace la cultura e la bellezza paesaggisca che caraerizza il nostro straordinario territorio. In tal senso, convegni come questo sono molto importante ringrazio per l’Università Vanvitelli per il determinante contributo allo sviluppo socio, economico e cultrale, e il presidente Lavornia per aver coordinato e dato valore a questo dibattio”.
Nel suo intervento il presidente Bo ha fatto riferimento alle numerose iniziatve in campo, ad esempio, la candidatura della ‘Via Appia. Regina Viarum’ nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco, che rappresentano una straordinaria occasione per il rilancio del sistema turistico-culturale casertano.
“Queste occasioni, per essere valorizzate e produrre significatve ricadute sul territorio – aggiunge Giovanni Bo -, devono essere affidate a giovani professionisti, in grado di cogliere e interpretare i diversi aspeti che un turismo moderno propone. Mi riferisco ad una innovativa gestione dei servizi, al management dei sistemi, a nuove forme di accoglienza sul territorio, e alla competenza sulla legislazione di settore. Affianco a questoskill, è importante affiancare la capacità di raccontare la bellezza, comunicando, anche con i canali digitali, attrattori turistici e culturali, anche in ambiti territoriali diversi, per connettere l’offerta integrata di turismo con un sistema di imprese dell’accoglienza, sempre più diffuso e carattrizzato da format diversi”.
Il confronto si è spostato anche sull’esigenza di migliorare la qualità dei servizi e delle struttre ricettive e di ristorazione: in tal senso da Confindustria Turismo Caserta emerge la proposta di un Osservatorio di settore, in grado di monitorare in tempo reale non solo i flussi turistii in Terra di Lavoro ed i visitatori dei
principali attrattori, di evidenziare le critcità rilevate dagli utentida analizzare e affrontare nell’ambito dei tavoli di confronto con le istituzioni, al fine di elaborare precisione indicazioni in termini di Destination Management, oggi sempre più alla base dell’offerta turistica dei territori. Il tavolo di concertazione
rappresenta un’azione prioritaria per avviare una strategia di sistema in linea con le vocazioni e i poli attrattivi dei territori, necessaria – secondo Confindustria Turismo Caserta - per ‘mappare’ tutt le attvità ed i servizi collegateai siti turistii, favorendo sinergie e azioni comuni, rivolvere cricità, e disegnare le traiettrie, giuste e sostenibili, per il turismo in Terra di Lavoro “Affianco alla formazione occorre, poi, rifletteere sulle vocazioni della Terra di Lavoro, da mettere a sistema nell’ambito delle strategie di promozione regionale e nazionale – conclude il presidente Bo -. Mi riferisco, in parcolare alla necessità di un confronto, non più rimandabile, tra istuzioni, imprenditori, enti, sindacati e associazioni, per definire le priorità di uno sviluppo sostenibile, che tuteli l’ambiente e sia in grado di generare ricadute posive sui territori in termini di reddito e di nuova occupazione”.