Per il palazzo del Governatore in piazza dei Giudici e per gli uffici comunali allocati in via Corte della Bagliva esiste la possibilità di usufruire di un ascensore per poter raggiungere i piani alti. Esiste o meglio esisterebbe perché da tempo i due impianti sono fermi, rendendo di fatto impossibile ai due ascensori di svolgere la loro funzione. Non va meglio al palazzo dell’Annunziata, dove hanno sede gli uffici demografici del comune; qui l’ascensore non esiste proprio e l’ascesa al regno della burocrazia diventa impresa impossibile per chi non può deambulare e molto ostica per chi può avere difficoltà a camminare anche momentanee. Siamo a Capua, l’altera Roma, città dove, per qualche cittadino con problemi di salute, non solo nel muovere i passi ma anche di respirazione, può diventare difficile salire le scale e svolgere normali commissioni che comportano l’interazione con gli uffici pubblici, trasformandosi in un’impresa ardua. Pur volendo contare sulla disponibilità, laddove possibile, dei dipendenti comunali disposti a lasciare il proprio ufficio e scendere nell’atrio per venire incontro alle esigenze dell’utenza, sempre che il dipendente stesso non abbia egli problemi di deambulazione, è inimmaginabile organizzare degli uffici pubblici con accesso estremamente difficoltoso, salvo per i più allenati e ben agili scalatori a mezzo corda. 
Nell’elenco copioso dei problemi che dovrà affrontare la nuova Amministrazione comunale che reggerà, o almeno dovrebbe farlo, le sorti di Capua per i prossimi cinque anni, c’è certamente la necessità di riservare una maggiore attenzione ai residenti, anche attraverso la collocazione degli uffici pubblici che più interagiscono con i cittadini ai piani inferiori, nell’ottica di una razionalizzazione delle attività offerte agli utenti. Nel frattempo, il contatore dei giorni che indica la durata dell’avaria degli impianti scorre inesorabilmente in attesa del ripristino che eviti affannose salite.
