Galeotto è stato un avviso di bando pubblicato ed attenzionato dalla Pro Loco di Capua e volto a capire se sussistessero i presupposti di potervi partecipare. Il bando prevedeva l’Individuazione dei Comuni che avrebbero potuto concorrere all’assegnazione del fondo, in forza del Decreto 22 dicembre 2021 del Ministero dell’Interno, per l’anno 2021, per il sostegno alle piccole e medie città d’arte e ai borghi. Secondo il bando i Comuni che avrebbero potuto partecipare all’assegnazione del fondo per l’anno 2021 per il sostegno alle piccole e medie città d’arte e ai borghi erano quelli in possesso di tre requisiti indicati dall’articolo 1, comma 1, del decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero della Cultura, dell’8 ottobre 2021: popolazione residente ISTAT alla data del 1° gennaio 2020 inferiore a 60.000 abitanti; presenza del Comune nella “Classificazione ISTAT dei Comuni italiani in base alla
categoria turistica prevalente”; diminuzione superiore alle 50.000 unità delle presenze nelle strutture turistico - ricettive del territorio comunale tra gli anni 2019 e 2020 registrate dall’ISTAT nella rilevazione del “Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi per tipologia ricettiva, residenza dei clienti e comune di destinazione. Al di là delle fantasiose aspettative a cui tanti amministratori locali hanno abituato il popolo capuano, almeno per quanto concerne l’ISTAT, per potersi fregiare del titolo di città culturale c’è bisogno di determinati requisiti e contenuti; non bastano onirici e deliranti programmi, mai attuati, pregni di attività o manifestazioni inesistenti o la promessa di riaprire dei siti storici, alcuni dei quali non ancora nemmeno nella proprietà del comune di Capua. Detto ciò, per rientrare nella categoria di città culturale bisogna o essere un Comune appartenente ad un sito UNESCO o un comune certificato dall’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” o un comune certificato Bandiera Arancio dal Touring Club o un comune che ricade in un Parco nazionale ricompreso in una determinata mappa o un comune che sia stato Capitale della Cultura o, in ultimo, un comune in cui sia presente un museo, un monumento o un sito archeologico statale o non statale di grande attrazione (più di 10.000 visitatori all’anno) come rilevato nell’ambito dei musei. Orbene, ai sensi della tabella ISTAT Capua è stata inserita nell’elenco dei siti classificati “comuni turistici non appartenenti ad una categoria specifica”, che sono, per l’ISTAT quelli dotati di esercizi ricettivi e/o con flussi turistici, ma che non presentano alcuna delle caratteristiche corrispondenti alle categorie precedenti. Da questo dato bisognerà partire per iniziare un reale lavoro che porti nell’altera Roma un flusso di turisti tale da poter far raggiungere la soglia dei 10000 visitatori annui, requisito questo capace di far annoverare anche Capua nelle città a vocazione turistica. Difficile immaginare infatti, che la città di Pier delle Vigne possa guadagnare uno degli altri parametri richiesti per assurgere, secondo le tabelle ISTAT, a comune culturale.