Seppur in lontananza, le elezioni amministrative che dovranno portare un nuovo governo alla città di Capua si intravedono all’orizzonte. Un orizzonte tutt’altro che limpido, nella foschia della nullità di progetti politici avuti con le ultime esperienze amministrative Centore e Branco. Immagini oniriche di una Capua pronta alle sfide del futuro mai concretizzatisi in azioni idonee ed utili alle sorti della sfortunata città, terra del Museo Campano, del Castello di Carlo V, del Castello delle Pietre, della Sala d’Armi, di San Rufo e Carponio, di Sant’Angelo in Audoaldis, della Basilica Benedettina. Ogni testimonianza dell’illustre passato e che potrebbe costituire uno dei volani di sviluppo di Capua fa da contrappeso all’inutilità amministrativa che si è succeduta negli ultimi due mandati, terminati con dimissioni dei consiglieri comunali del centro sinistra, stanchi di quelli che avevano designati come sindaci. Intanto, nella ricerca di apparentamenti e sodalizi, per tentare di costituire una squadra competente, credibile e pronta alle sfide che la città di Capua richiede giunge notizia che il Movimento Cinque Stelle (o ciò che ne rimane di quella compagine del 2019) ha pubblicamente fatto le avance al Partito Democratico di Capua (o di quello che ne rimane) e a Capua Bene Comune ( o di quello che ne rimane) per costituire un’alleanza per le future elezioni.
“Venerdì 7 Gennaio, si è svolto l’incontro politico fra il Movimento 5 Stelle 2050 ed il movimento Capua Bene Comune, coadiuvati anche dai partiti Articolo Uno e Sinistra Italiana, rispettivamente rappresentati dai riferimenti provinciali, Alessandro Tartaglione e Antonio Dell’Aquila. Insieme e soprattutto senza indugi, si è iniziato a condividere, con comunione di intenti, la visione futura che si ha della Città di Capua. La coalizione ha l’ambizione non solo di vincere, ma di governare la città. In quest’ottica vale il principio che il rinnovamento non è sulle persone ma sui temi e sul metodo. E nell’attesa di definire questa coalizione progressista, auspichiamo la partecipazione del Partito Democratico, il quale sarà coinvolto già dal prossimo tavolo di lavoro da tenersi la prossima settimana. Riteniamo, difatti, il PD un fronte ricco di sensibilità ed energie positive e che mai più di adesso deve dare prova di rinnovamento. Come tutti noi, d’altronde. Ce lo chiede Capua. Ce lo impone il momento storico che stiamo vivendo”. Questo il testo di un post comparso nella giornata del 9 gennaio sulla pagina ufficiale del Movimento Cinque Stelle di Capua.
Nel 2019, con il vento in poppa anche a livello nazionale, i Cinque Stelle si candidarono alla guida della città di Capua con una propria lista, scegliendo Roberto Caiazzo come candidato a sindaco, raccogliendo 1503 voti, utili per portare nel parlamentino capuano proprio Caiazzo e la più votata della lista che fu Nunzia Miccolupi.
Caiazzo (in foto) e Miccolupi sono due tra i nove consiglieri comunali che hanno mandato a casa Luca Branco, lo scorso 23 settembre e la sua maggioranza fatta da PD, Capua Bene Comune, Insieme per Capua C’è, Capua nel Cuore, Capua 3 Luglio. “Il fallimento di questa Amministrazione era, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. Abbiamo più volte ricevuto richieste esplicite di passare in maggioranza ma sono state sempre categoricamente rifiutate. Premesso che non si sono mai create le condizioni per poter minimamente immaginare una scelta del genere ma anche se ci fosse stata una nostra volontà la avremmo dovuta condividere con i nostri referenti nazionali, oltre che con il gruppo locale e gli elettori per capire se fossero stati d’accordo. Non siamo mai scesi a compromessi, non li abbiamo mai fatti… e mai li faremo! Purtroppo, una maggioranza non coesa, più volte sul piede di guerra ha portato ad un nulla di fatto, ad una “situazione di non ritorno”. A noi poco cambia perché siamo stati tra i promotori della sfiducia ma sicuramente avremmo preferito la strada del dibattito e del confronto pubblico. Abbiamo mandato a casa un sindaco che si è genuflesso a chi si è eretto a “salvatore delle sorti della nostra città. Abbiamo mandato a casa un’amministrazione disperata, presuntuosa e scellerata!. Se abbiamo maturato questa scelta è per il bene di Capua”. Il 23 settembre 2021, in un post sulla pagina ufficiale del Movimento cinque Stelle di Capua, Caiazzo e Miccolupi, i due ex consiglieri comunali, mettevano la loro faccia e si abbandonavano ad un lungo post in cui si leggeva questa dichiarazione. 109 giorni dopo quella scelta di partecipare con altri sette consiglieri comunali alla fine dell’esperienza Branco, fatta per il bene di Capua, sempre la stessa Capua chiede ai Cinque Stelle una coalizione progressista con il PD, fronte ricco di sensibilità. A questo punto, non resta che conoscere tutti i nuovi protagonisti del PD e di Capua Bene Comune, capaci di aver suscitato nei Cinque Stelle la giusta voglia di coricarsi in un letto a tre piazze (o forse anche più), con quel PD e Capua Bene Comune, parte di una maggioranza non coesa. Sempre il 23 settembre i Cinque Stelle dichiaravano che “è arrivato il momento, dopo decenni di malapolitica, che la gente apra gli occhi e non abbia memoria corta. È arrivato il momento di costruire una nuova classe politica seria e desiderosa di far risorgere concretamente la nostra città”.