Le creazioni di Lorenzo Vendemia sono veramente spettacolari. Il segreto di creare con delle “mani abili”, per chi mastica di linguaggio scout, è stato appreso durante la lunghissima militanza nello scoutismo capuano. Un lunghissimo percorso che da lupetto lo ha portato a diventare autentico e carismatico capo oltre che importante riferimento regionale nell’AGESCI.
Lorenzo, che ha sempre un sorriso sulle labbra (merce rara in quest’epoca), ha ripreso la tecnica acquisita da giovane scout durante il lockdown, un modo per passare il tempo, quando non era a lavoro, durante il durissimo periodo di chiusura delle attività, mosso dalla grande passione per la realizzazione di oggetti in cuoio. Perché di passione si tratta, non di lavoro, a cui però Lorenzo sta dedicando sempre più tempo. “Mi sono fatto prendere un pò la mano, ho iniziato a seguire tutorial su internet ed a procurarmi qualche cartamodello...(non so affatto disegnare) ho notato che più lavoravo più prendevo la mano” . Gli ultimi lavori, infatti, sono molto più raffinati. Usa cuoio italiano, toscano per lo più; tutto il lavoro è fatto a mano, dal taglio dei pezzi ai buchi per far scorrere il filo (centinaia e centinaia) e alla cucitura finale. La tecnica di cucito è realizzata a due aghi; la maggior parte dei lavori è fatta con il "punto del sellaio", anche se qualche volta usa il "punto incrociato"; diciamo che dipende da cosa sta realizzando e da come devono essere uniti i vari pezzi. Ultimamente si sta anche cimentando con la colorazione del cuoio, un modo per spingersi sempre un pò più in là. Come firma dell’appassionato artigiano, Lorenzo usa un logo, realizzato e regalato da colleghi scout, che definisce “due miei fratelli scout, Filomena e Francesco, che lavorano nel settore grafico”. Senza scendere nel dettaglio sul significato del logo (i loghi non si spiegano), è ben chiara l'unione delle iniziali del nome e del cognome del fine intarsiatore di cuoio; particolare simpatico, le iniziali formano la parola LoVe, il che - come dice Lorenzo - è tutto dire....
