Cittadini infuriati a Capua, a causa dell’invio agli stessi, in questi giorni, di cartelle di riscossione per tributi TARI che, a detta dell’Amministrazione comunale, non sarebbero stati pagati nel 2015.
Sulla questione è intervenuto l’esponente politico civico e voce vera e forte dell’opposizione cittadina, Avv. Roberto Barresi (Insieme per Capua), il quale ha rilasciato ai nostri microfoni la seguente dichiarazione: “Ancora una volta va stigmatizzato pubblicamente il comportamento davvero inqualificabile dell’inutile branco di incapaci che, purtroppo, malgoverna la Città e che ormai è diventato ragione di ilarità politico amministrativa anche al di fuori delle mura locali, a causa delle continue figuracce che ogni giorno colleziona.
In questo caso – ha proseguito Barresi – sono state inviati migliaia di avvisi “pazzi” di pagamento della TARI del 2015, notificati pero’ solo a gennaio 2021, indirizzati a cittadini che hanno invece regolarmente già pagato i propri tributi o che, comunque, non sarebbero tenuti a farlo, atteso che appunto, dal primo gennaio 2021, è intervenuta per legge la prescrizione del pagamento richiesto.
Tale invio ha dunque comportato tantissimo denaro pubblico sprecato in spese postali e disagi per l’utenza, preoccupandosi l’amministrazione comunale solo di “fare cassa” ed alla svelta.
Inviare notifiche a casaccio, senza fare i preventivi dovuti controlli, significa infatti solo commettere errori su errori e generare confusione, alla faccia del principio costituzionale del buon andamento della Pubblica Amministrazione che la nostra Costituzione pur riconosce e garantisce.
Alla luce di questi fatti – ha concluso Barresi – il movimento “Insieme per Capua” invita l’amministrazione ad emettere immediatamente un comunicato ufficiale che annulli in autotutela tutti gli avvisi di recupero per pagamento parziale della Tari 2015, perché assolutamente sbagliati, ormai prescritti e dunque illegittimi. Si invitano infine tutte le forze politiche cittadine, in particolar modo quelle di minoranza, a vigilare sull’accaduto e porre in essere tutte le dovute iniziative politiche che, quantomeno ed in qualche modo possano giustificare le rilevanti indennità economiche che mensilmente i loro esponenti inutilmente percepiscono”.