Durante un servizio di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione e al contrasto degli “illeciti ambientali e faunistico venatorio”, eseguito dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Castel Volturno congiuntamente a quelli appartenenti al Nucleo Carabinieri Tutela Biodiversità di Ischitella, udivano degli spari esplosi a distanza con fucili da caccia provenienti dal fiume Volturno in comune di Grazzanise.
Dopo circa un’ora di perlustrazione a piedi, percorrendo la sponda sinistra del fiume volturno, distinguevano il suono di un richiamo acustico riproducente il verso di esemplari appartenenti all’avifauna acquatica. Raggiunta la fonte sonora sorprendevano due bracconieri, armati di fucile, in attività di caccia, appostati a circa 50 metri dalla sponda in attività di bracconaggio mediante l’ausilio di mezzi vietati, in giornata di silenzio venatorio (il martedì e il venerdì di ogni settimana sono giorni di “silenzio venatorio” durante i quali non è permesso sparare), con fucili semiautomatici risultati peraltro privi di idoneo accorgimento tecnico atto a contenere non più di tre colpi e richiamo elettromagnetico con diffusore posizionato sul tetto della loro autovettura.
I predetti venivano, inoltre, rinvenuti in possesso di un capo appena abbattuto di alzavola, esemplare di fauna selvatica acquatica della famiglia degli anatidi.
Pertanto, ritenute assunte le violazioni penali di esercizio di caccia in giornata di silenzio venatorio, con l’utilizzo di richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico vietato, nonché con fucili da caccia con più di tre colpi in canna, i predetti militari procedevano al sequestro delle armi e munizionamento da caccia, del richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico e dell’esemplare di anatide abbattuto. Deferendo i soggetti in stato di libertà per le violazioni sanzionate penalmente dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.