Una lapide rimasta negletta per un secolo ed un anno nella centrale piazza Fontana della frazione Brezza (luogo di pane buono). Rievoca il martirio del brezzano maresciallo dei Carabinieri Clemente Carlino barbaramente ucciso dai fascisti a Castellammare di Stabia il 20 gennaio 1921, già prima della famigerata Marcia su Roma.
Ancora una volta, come per il micidiale bombardamento del 1943, è la Scuola (centro di elaborazione e trasmissione della cultura alle generazioni che si avvicendano) ad intraprendere la ricerca della memoria che insegna. Roberta Di Iorio (ds dell’Istituto comprensivo statale) e il suo staff capitanato dalla prof.ssa Carla Piscopo sta puntando l’attenzione, d’intesa col Cocevest (Comitato per la celebrazione degli Eventi storici fondato a Grazzanise nel 1996), su quella lapide-simbolo di estremo sacrificio a difesa della libertà e della democrazia. E l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Enrico Petrella ha assicurato la sua massima collaborazione.
Così s’è inverato il primo step pubblico nella mattinata di venerdì 29 aprile con una manifestazione propedeutica sviluppatasi fra il plesso Pestalozzi (dove, oltre alla solerte ds, hanno reso omaggio al m.llo Carlino il cognonimo amministratore comunale Pasquale, il presidente del Cocevest, il giornalista Raffaele Sardo e il suo collega/storico del quotidiano “la Repubblica” Antonio Ferrara, autore di un libro che rievoca, sulla scorta di documenti inoppugnabili, i tremendi “fatti” avvenuti più di 100 anni fa nella città campana dei cantieri navali) e piazza Fontana (dove si sono recati in corteo gli studenti preceduti da autorità civili e militari, fra le quali il sindaco di Santa Maria la Fossa, arch. Federico, gli assessori locali Caianiello e Parente, il cap. dei CC. Alessandro Governale, il m.llo capo Luigi De Santis, il col. del IX Stormo Antonio Totaro, e una piccola schiera di popolo).
Molte ed importanti le dichiarazioni di principio e di impegno, a favore della necessità di far risorgere la memoria storica, emerse nel corso dell’Evento che è stato efficace, per di più, a ribadire l’urgenza e il radicamento della legalità, anche ripartendo dalla micidiale vicenda che vide sfortunati protagonisti il sottufficiale di Brezza, sua moglie (finita, dopo la violenta morte del marito, nel manicomio di Nocera Inferiore) ed altre persone cadute durante i provocatori tumulti accesi dal Fascio e raccontati in toccante sintesi dagli alunni Martino Carlino, Fabiana Lanna, Raffaella Giugliano e Martina Mingione.
Accanto alla facciata della chiesa dedicata a San Martino di Tours, veneratissimo protettore di Brezza, si sono levate infine le note dell’Inno di Mameli: tutti i presenti hanno avvertito nell’animo un connubio di profonda gratitudine per il concittadino martire della Benemerita e di vive emozioni che il canto dell’Inno nazionale ha ricollegato all’immane sacrificio che si sta consumando attualmente in Ucraina.
Vi saranno, certamente, ulteriori passaggi di studio e approfondimento sulla figura del m.llo Clemente Carlino, perché i veri eroi rimangono per sempre una risorsa del vivere civile. E in questa nuova “Primavera dello spirito” sostenuta generosamente dall’amministrazione-Petrella vi saranno progressivamente spazi e tempi rivolti al passato per capire a fondo il presente e progettare, per l’intera comunità cittadina, un futuro migliore!