Sabato scorso Legambiente ha organizzato a Succivo, nella splendida cornice del Casale Teverolaccio, un convegno per presentare i progetti approvati attraverso il Contratto Istituzionale di Sviluppo, noto come CIS Terra dei fuochi. Si tratta del terzo appuntamento che rientra negli “Incontri sul Futuro” organizzato dall’associazione ambientalista proprio presso il Casale di Teverolaccio, sede del locale Circolo Geofilos.
La giornata, che si è aperta con il saluto del Ministro del Sud e della Coesione Territoriale Mara Carfagna, ha visto la partecipazione di amministrazioni locali, referenti dell’associazione e del Consorzio di Bonifica Volturno. Ha moderato i lavori Maria Teresa Imparato, Presidente di Legambiente Campania, che ha dato il via alla discussione presentando progetti condivisi e partecipati dal basso che si pongono come obiettivo quello di disegnare ecospazi nelle nostre città, opere di riqualificazione dei Regi Lagni per restituire dignità e liberare dall'abbandono e dal degrado un bene così importante.
In tale occasione è stato anche stretto un patto per un'alleanza del coraggio che favorisca il cambiamento vero, faciliti il confronto tra enti diversi e comunità locali, rafforzi il lavoro per il superamento di criticità storiche. Questo è l’impegno che si sono dati gli amministratori, il Consorzio di Bonifica Volturno, le associazioni e i cittadini presenti.
A seguire gli interventi della giornata:
Il messaggio di saluto del Ministro Carfagna, proiettato su maxischermo, ha dato inizio ai lavori.
«Buon pomeriggio a tutti, ringrazio Legambiente, il presidente Stefano Ciafani per l’invito ma soprattutto per l’organizzazione di questo convegno. È importante creare partecipazione intorno ad un progetto di grande portata e ambizione come quello legato al CIS Terra dei fuochi. La firma del Contratto Istituzionale di Sviluppo è uno dei risultati in questo primo anno come Ministro del Sud di cui sono in assoluto più orgogliosa. Ho affrontato questo impegno con la convinzione che lo Stato abbia un debito con le migliaia di cittadini di questo territorio e lo debba risarcire non con promesse ma con i fatti e cioè progetti di qualità, finanziamenti e rapidità di esecuzione. Non possiamo aspettare due o tre generazioni per vedere rifiorire questa terra, dobbiamo consegnare risultati a chi vive qui adesso, lavora qui adesso e cresce qui i propri figli adesso».
Il Ministro ha anche esposto le soddisfazioni con cui ha raggiunto questo risultato che ora i comuni non possono e non devono sprecare. Ha concluso il suo discorso dicendo che è importante «valorizzare due elementi di questo importante sforzo che ha accumunato i miei uffici e le energie del territorio. Il primo è la rapidità: sono passati solo sei mesi tra l’avvio del dialogo con i territori e la firma del contratto e appena due settimane tra la firma del contratto il 26 gennaio scorso e la delibera CIPES del 15 febbraio che rende immediatamente disponibili i finanziamenti. Questa è la prova che si può essere veloci ed efficaci al tempo stesso quando c’è volontà e condivisione tra le istituzioni.
Il secondo elemento è il ruolo che hanno svolto le associazioni ambientaliste e in particolare LEGAMBIENTE nella vicenda della Terra dei fuochi, un ruolo di denuncia e vigilanza ma anche di proposta che ha orientato molti dei progetti che andiamo a realizzare. L’AMBIENTALISMO DEL FARE coglie lo spirito dei nostri tempi e del colossale sforzo che l’Italia e l’Europa stanno per compiere per consegnare ai nostri figli un migliore modello di sviluppo e condizioni di vita più sostenibili. Questo ambientalismo troverà sempre porte aperte da parte mia, intendo ascoltarlo e coinvolgerlo. Vi ringrazio fin da ora per il contributo che saprete dare agli impegnativi progetti in corso in tutto il mezzogiorno».
Le parole del Ministro Carfagna valorizzano ancor di più i risultati ottenuti laddove c’è stata vera condivisione e collaborazione e hanno fatto da filo conduttore a tutto il dibattito.
Sono intervenuti poi : Antonio Pascale - Presidente del Circolo Legambiente Geofilos di Succivo, Salvatore Papa- Sindaco di Succivo, Ernesto di Mattia – Sindaco di Sant’Arpino, Enzo Falco – Sindaco di Caivano, Vincenzo Guida – Sindaco di Cesa, Giuseppe Bencivenga – Sindaco di Frattaminore, Vincenzo Tosti, Assessore del Comune di Orta di Atella, Tommaso Rossano -Assessore del Comune di Marcianise, Anna Savarese - Vicesindaco di Giugliano e Assessore alla transizione ecologica, Francesco Todisco – Commissario del Consorzio bonifica del Volturno, Leo Belardo - componente del team di tecnici di Legambiente, le conclusioni sono state affidate a Stefano Ciafani- Presidente Legambiente.
- Salvatore Papa – Sindaco di Succivo - ringrazia Legambiente per l’organizzazione dell’evento utile per comprendere l’interconnessione dei progetti che, sul piano istituzionale, hanno dato vita ad una significativa sinergia. Gli aspetti critici sono legati ai tempi ristretti in cui le amministrazioni dovranno procedere alla realizzazione degli interventi
-Antonio Pascale - Presidente del Circolo Legambiente Geofilos di Succivo - presenta il progetto ATELLA IN BICI, firmato dal Comune di Sant’Arpino, puntualizza che si stava lavorando a questo progetto di mobilità sostenibile già dal 2020 e che finalmente con questi finanziamenti troverà la sua realizzazione. Siamo molto orgogliosi della sinergia che insieme al comune di Sant’Arpino ci ha portato al raggiungimento di questo risultato per un’idea di mobilità sostenibile e ciclabilità sicura su tutte le strade del paese.
-Leo Belardo - componente del team di tecnici di Legambiente - presenta il progetto finanziato al Comune di Succivo PARCHI GIOCO E ORTI URBANI che si è sviluppato proprio grazie all’esperienza degli orti sociali che Legambiente ha realizzato al Casale di Teverolaccio. Gli orti rappresentano un luogo di incontro intergenerazionale e soprattutto di conoscenza del ciclo vitale. I parchi saranno realizzati nei pressi di scuole affinché i bambini di mattina li potranno usare per le attività didattiche e nel pomeriggio li potranno curare.
-Ernesto Di Mattia -Sindaco di Sant’Arpino- chiarisce come il progetto ATELLA IN BICI, si inserisce in un discorso più ampio che il comune approvando a breve il PUC aveva già bene in mente. La logica del PUC è proprio quella di valorizzare al massimo la mobilità sostenibile e grazie ai fondi CIS sarà possibile realizzare quello che più abbiamo a cuore: una mobilità sostenibile, meno inquinamento e città a misura d’uomo. Si spera che tutti i sindaci qui presenti siano d’accordo ad una progettualità condivisa per raggiungere obiettivi comuni che vadano a vantaggio di tutti i comuni dell’agro atellano e i comuni confinanti. Con l’aiuto di Legambiente occorre organizzare un tavolo di lavoro per pianificare in maniera condivisa.
- Vincenzo Tosti -Assessore del comune di Orta di Atella - la grande opportunità dei progetti CIS ci spinge a doverci incontrare perché non è più possibile guardare solo al proprio comune ma avere una visione più globale. I sindaci conoscono bene le difficoltà della terra dei fuochi; ci sono problemi da affrontare quotidianamente che hanno a che fare con lo smaltimento dei rifiuti. È vero che abbiamo l’opportunità di riqualificare il nostro territorio, ma non bisogna dimenticare la quotidianità dei nostri problemi. Sui nostri territori non c’è controllo e non ci sono gli strumenti per contrastare il fenomeno degli sversamenti illegali dei rifiuti.
-Vincenzo Giuda - Sindaco di Cesa - dichiara che occorre ricordare come si è arrivati alla firma di questo contratto solo grazie ad una grande azione sinergica e alla sensibilità del Ministro Carfagna è stata portata a buon fine. Quella sinergia che non sempre c’è stata, spesso ciascun comune ha realizzato ciò che credeva importante senza rendersi conto che non era coerente con ciò che accadeva poco lontano, in un altro comune. L’aiuto di Legambiente è fondamentale per la realizzazione di ulteriori progetti per mettersi a lavoro e provare ad essere ricevuti dalla Carfagna per presentare le nostre proposte. La sfida posta da questi finanziamenti è difficile ma possiamo davvero “rivoluzionare” i nostri territori.
- Giuseppe Bencivenga - Sindaco di Frattaminore- ha la convinzione che bisogne essere un tutt’uno per poter modificare la nostra realtà che va ben oltre i confini comunali. Appena eletto ha istituito l’assessorato all’identità per approfondire il concetto largo di appartenenza ad un territorio, quello atellano, che ingloba molti comuni. A Frattaminore sono stati avviate attività di rigenerazione che spesso vengono contestate dai cittadini stessi, dai negozianti. Non bisogna arrendersi e preoccuparsi solo del consenso popolare. Ogni cambiamento porterà critiche e dissensi, ma bisogna avere il coraggio di educare i cittadini a modificare il proprio stile di vita a favore di uno più sostenibile.
-Tommaso Rossano -Assessore del Comune di Marcianise- sostiene che bisogna superare la “logica del campanile” e affidarsi completamente alle possibilità che questi progetti ci danno per riscattare la nostra terra martoriata. La gestione del progetto se non è radicata nella costruzione di una vera comunità non riusciremo a vincere questa sfida. Bisogna avere il coraggio di una visione del futuro che ci aiuti a diffondere la cultura della partecipazione e del coinvolgimento affinché non si prendano le distanze da ciò che sta accadendo. I cittadini devono essere coinvolti per poter accettare il cambiamento.
- Enzo Falco - Sindaco di Caivano – ritiene che questi incontri sono momenti di condivisioni di sollecitazioni. Il giudizio sui progetti CIS è assolutamente positivo ma da subito è emersa la necessità di non pensare solo ai propri confini. Sarebbe utile ripensare alla realizzazione del progetto esecutivo nella sinergia più completa. Questo è il momento di incontrarsi e avere una visione positiva e propositiva per mettere in luce tutte le potenzialità del nostro territorio. E’ fondamentale la collaborazione delle reti istituzionali, dei sindaci e recuperare la storia della nostra identità che coinvolge tutti i comuni presenti.
-Anna Savarese - Vicesindaco di Giugliano e Assessore alla transizione ecologica- si congratula per l’organizzazione e ricorda come il territorio giuglianese soffra da decenni il problema degli sversamenti illegali e sicuramente non è ancora risolto. Rispetto al progetto CIS, Giugliano si trova alla fine del percorso dei Regi Lagni e si appresta ad adottare un piano urbanistico che vede al centro della transizione ecologica anche la mobilità sostenibile. Immediatamente c’è bisogno di una programmazione sinergica per ridefinire e riqualificare il nostro territorio.
- Francesco Todisco – Commissario del Consorzio bonifica del Volturno- si congratula per la sensibilità e la cura che il gruppo regionale e nazionale di Legambiente stanno rivolgendo ai comuni per sostenerli, soprattutto per essere riusciti a mettere insieme tutti i sindaci che in quest’area hanno progettato la riqualificazione di questi luoghi. La cifra investita dal governo per questo territorio è altissima e non bisogna perdere l’occasione che ci viene offerta. La criticità dei Regi lagni è anche una questione di sicurezza, ma non si deve dimenticare che rappresentano una potenzialità altissima. Il progetto di riqualificazione dei Regi lagni risale a dieci anni fa e solo per mancanza di fondi non fu realizzato. Grazie a questi finanziamenti noi riusciremo a far tornare questo territorio alla sua vocazione agricola per ricostruire proprio intorno a questa funzione lo sviluppo economico.
Le conclusioni del dibattito sono affidate a Stefano Ciafani – Presidente di Legambiente – che ringrazia il Ministro Carfagna perché con le sue parole di incoraggiamento al lavoro associativo ha sintetizzato quarant’anni di impegno di denuncia e di proposte di Legambiente; ringrazia ancora perché ha coinvolto Legambiente ed altre associazioni fin dal primo giorno della progettazione CIS, ha voluto informarsi e conoscere il lavoro svolto su questi territori. Di Terra dei fuochi Legambiente parla ne Rapporto Ecomafia del 2003; solo dopo dieci anni lo Stato comprese il fenomeno e diede conferma che esisteva un disastro ambientale di elevata gravità. Legambiente non si è più fermata fino ad ottenere l’inserimento dei reati e i disastri ambientali nel codice penale, avvenuto nel 2015. La denuncia della Terra dei fuochi è un pezzo del DNA della nostra associazione. Dal 2003 noi non abbiamo mai smesso di denunciare, proporre e costruire e in questo percorso non si può non ringraziare il Circolo Legambiente Geofilos che, insieme alla rete che è riuscita a costruire, lavora sul miglioramento non solo locale ma dando spunti e risorse a tutto il territorio nazionale. L’esperienza di questo Circolo Legambiente è stata utile alla stesura di progetti importanti che hanno portato risorse notevoli a tutto il territorio. Il futuro si costruisce anche con il lavoro dei volontari, che è un lavoro di donne e uomini pregevoli che ogni giorno in tutta Italia si impegnano per il benessere di tutti.