A tavola ci si racconta e ci si scopre, si mettono insieme esperienze e differenze, si trasmettono odori e sapori, la convivialità esalta la percezione del piacere connessa al cibo, come momento di intimità con l’altro ma anche con sé stessi. Regalarsi una giornata fuori con la famiglia, con gli amici rappresenta un’occasione per fermarsi, per stare e per godere. È un modo per prendersi cura di noi. Il ristorante, l’aperitivo fuori casa, rappresenta un luogo di ritrovo e di scambio, anche fisico, di parole, di sguardi che avvicina, dove ci si ascolta e ci si conosce in modo reale e non solo virtuale. Dedicarsi un pranzo, una cena fuori costituisce un modo di vivere che dà valore ai rapporti, al tempo dedicato all’altro, al buono e al bello delle esperienze sensoriali. Due veri custodi della convivialità sono Nicola e Marianna, proprietari del Nick’s Shabby Restaurant di Capua. Nicola, per l’appunto è lo cuoco e la cucina è il suo regno; la sua idea è quella di far vivere un’esperienza unica ai suoi clienti, unendo una selezione di prodotti del territorio di alta qualità, una cucina nuova e creativa e la sensazione di accoglienza casalinga. Non solo piatti della tradizione rielaborati ma soprattutto la riscoperta dell’equilibrio tra le materie prime e il rispetto nel cucinarle. Vasta è la scelta di carni nazionali e sudamericane (argentina e brasiliana) e pescato fresco, oltre ad una ricca selezione di vini. La solare Marianna accoglie sempre tutti i suoi clienti con uno splendido sorriso e li accompagna nella scelta, spiegando con cura le peculiarità dei diversi piatti, inondando di allegria i commensali. Lo Shabby è molto intimo e raccolto e regala anche uno spazio esterno dove trascorrere le serate estive, un luogo ideato per far sentire l’ospite a suo agio e vivere le sensazioni proposte dalla cucina di Nicola. In questo piccolo localino, nella bella Capua in via Fuori Porta Roma 261, il cibo e il mangiare insieme possono rappresentare un’occasione per “nutrirsi dell’incontro”. Dunque non resta che suonare il campanello e farsi coccolare dal “Cuoco e dall’ Allegra”.