manzoni marescaEquilibrio. È questa la parola chiave che Catello Maresca, magistrato tra i più noti del territorio per l’incessante lotta alla criminalità organizzata e per aver catturato il boss latitante Michele Zagaria, ha usato a più riprese nel suo incontro di ieri mattina con le studentesse e gli studenti del liceo Manzoni di Caserta, guidato dalla Dirigente Scolastica Adele Vairo. Lui, che dal 2008 vive sotto scorta a causa delle minacce di morte ricevute, ha raccontato la sua vita e la sua esperienza ai giovani presenti in aula magna. «La banalità della mafia» è l’ultima sua fatica letteraria, come lui stesso l’ha definita, ed è un volume che ha come obiettivo proprio quello di dare una risposta a quelle domande che spesso ci si pone parlando della lotta alla mafia. Una lezione di educazione civica raccontata ai ragazzi da chi sulla sua pelle vive quotidianamente la drammatica realtà della criminalità organizzata e si adopera anche a costo della propria vita per eradicarla.
Il momento di confronto con la comunità manzoniana è stato voluto dalla Dirigente Scolastica del liceo Manzoni di Caserta Adele Vairo, in sinergia con il Team Progetto Bibliotec@Manzoni, coordinato dalla Prof.ssa Caterina Vagliviello. Moderatrice del dibattito con gli studenti è stata la giornalista Francesca Nardi. Relatore, con il giudice e autore del libro Catello Maresca, c’era don Michele Della Ventura, parroco della Chiesa del Buon Pastore.
«Il giudice Catello Maresca – ha commentato Adele Vairo, Dirigente Scolastica del liceo Manzoni di Caserta – ritorna al liceo Manzoni per presentare il suo ultimissimo libro, freschissimo di ristampa e in anteprima assoluta “La banalità della mafia”. L’incontro è stato un momento di particolare interesse perché ha rappresentato una declinazione dei contenuti alla base dell’educazione civica dispensati alle studentesse e agli studenti del liceo in maniera piana e chiaramente comprensibile. Un discorso che ha fatto comprendere come un fenomeno complesso come la camorra, e in generale la criminalità organizzata, permea di sé tutti i gambi della vita quotidiana. Le mafie devono essere conosciute dai ragazzi per poter poi essere combattute. Catello Maresca, in tal senso, è un testimone privilegiato di questa dinamica sociale e culturale, è un uomo che conosce e che combatte il fenomeno rischiando la propria vita per il bene di tutti. È riuscito a tramutare la sua esperienza di vita – ha proseguito e concluso la Dirigente Adele Vairo – in conoscenza da donare alle giovani generazioni affinché si possa impadronire di quei concetti chiave, indispensabili per essere donne e uomini liberi e responsabili».
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