Giunge notizia dello slittamento, per cause di forza maggiore, di “Orestea”, la trilogia di Eschilo in programma per il 14 luglio all’Anfiteatro campano come spettacolo di partenza nell’àmbito della Rassegna TEATRI DI PIETRA che da decenni
porta la firma dell’eccezionale autore/coreografo/regista Aurelio Gatti. Occorre soltanto sperare che si trovi una data alternativa per non privare il “segmento” sammaritano 2022 della Rassegna di un’opera di sicuro successo affidata all’adattamento e alla regìa della valente Cinzia Maccagnano.
Dunque gli occhi degli appassionati di teatro classico, in allestimenti puntualmente attualizzati, sono rivolti al 22 luglio (venerdì), quando, alle ore 21, nella splendida cornice del massimo monumento antico della “Città del Foro”, il palcoscenico sarà pronto per “Il carro di Dioniso”, su testo di Ettore Romagnoli e per l’adattamento e la regìa di Vito Cesaro. Si tratta di una produzione di Asso Teatro-Teatro della Città che vede fra gl’interpreti lo stesso regista, Denny Mendez, Massimo Pagano Claudio Lardo, Christian Salicone e Filippo D’Amato. Musiche di Roberto Marino.
“Il carro di Dioniso” si ispira al “Pluto” di Aristofane, commedia rappresentata per la prima volta nel 388 a. C. ad Atene con lo stesso nome del dio greco della ricchezza, incentrandosi “sulla diseguale distribuzione tra gli uomini del denaro, movente principale delle azioni umane”. A ben considerare, pochi sono gli altri topos alla base dei ricorrenti comportamenti della nostra specie.
E Cesaro, col suo “carro”, riprende attentamente e con gusto sottile sa rilanciare gli “equivoci e le situazioni paradossali” assai presenti nel teatro aristofanèo, scodellando, con insistenti ironie e sarcasmi, dinanzi agli spettatori (divertìti eppure pensosi), gli approcci che dopotutto appaiono di “sorprendente attualità”.
Aristofane tornerà all’Anfiteatro campano sabato 30 luglio, ancòra alle ore 21, con “Arcanesi” per la regìa di Alessandro Di Murro e venerdì 5 agosto la Mda Produzioni Danza presenterà “Presente, Passato, Pasolini”: PPP, per la regìa e la coreografia di Aurelio Gatti, esclusivamente alla ricerca del coraggio, della creatività e della tremenda e lungimirante testimonianza di uno degli intellettuali italiani che più profonda hanno lasciato la loro impronta nel “secolo breve”. C’è da attendersi quindi una serata speciale timbrata dal connubio poetico Pasolini-Gatti, l’ennesimo straordinario contributo dell’ “inventore” di Teatri di Pietra, il quale continua, garbatissimo quanto tenace, a colorare i nostri tempi dell’estate sull’onda – mai doma e sempre accattivante – che c’invita a benèfici e riequilibranti “tuffi” …a dispetto degli inquinamenti vari di cui non sappiamo ancòra liberarci.