Voglio immaginarti cosi, mentre corri nei prati celesti, allo stesso modo di come facevi lungo le strade della tua amata Capua, tu che hai meritato di varcare la soglia del Paradiso con la professione di Fede che hai esercitato con discrezione nel corso della vita terrena. Ci sono persone che pur non rientrando direttamente nell'ambito familiare, le consideri tali, perché meritano un posto importante nella tua vita. Peppino Paglino era sicuramente una di queste. Generoso, soprattutto nell'esserti vicino nei momenti difficili, che lui capiva anche senza chiederti nulla. La riservatezza era una delle sue virtù, sapeva mantenere qualsiasi confidenza, senza mai andare oltre nei giudizi. Era altruista, perché si immedesimava nei problemi degli altri, forse troppo, non curandosi dei suoi. Generoso nel suo essere cattolico e praticante, sapeva scindere il suo impegno nella fede a quello sociale, creando un meraviglioso connubio che con naturalezza perseguiva nel quotidiano. È andato via di corsa, come nel suo stile, manco il tempo di un saluto. Beffarda la vita, che ti mette di fronte al fatto compiuto e ti lascia l'amarezza di non essere stato disponibile quando magari ce ne sarebbe stata l'opportunità. La sua modestia, la sua Fede erano l'esempio di chi si era votato alla famiglia e donato agli altri, che riteneva suoi fratelli. Credo che, oggi, chi ha avuto il privilegio di conoscerlo non abbia potuto fare a meno di rivolgergli un pensiero, una preghiera. Il caro Peppino lascia un vuoto nei nostri cuori ma soprattutto in quello dei suoi familiari, ai quali rivolgiamo pensieri di vicinanza affettiva, in particolare alla moglie ed ai figli. Lo incontravo li, in quella che lui riteneva la sua seconda casa, i Cappuccini, ascoltava la Parola di quel Cristo che era suo amico e confidente, lo implorava di dargli la forza di essere sempre al fianco dei più deboli e dei bisognosi. Il suo credo non era bigotto ma aperto, coinvolgente, partecipativo nella condivisione. Mai una parola fuori luogo, mai un atteggiamento inopportuno, Peppino era tutto questo. Non ci sono ulteriori parole per tracciarne un profilo migliore. Eravamo poco più che adolescenti quando raccontavamo, attraverso le nostre corrispondenze, le battaglie sindacali che lo vedevano in prima linea, lui lavoratore impegnato nella tutela dei diritti in quella che era la fabbrica più importante della nostra citta. Ci accoglieva con il sorriso e la grinta di chi non ambiva ad interessi di parte ma all'affermazione dei sacrosanto diritti rivendicati dai lavoratori. Era sempre in prima linea anche nelle attività di una politica attiva, finalizzata al miglioramento della sua Capua, che amava profondamente, attento conoscitore delle dinamiche sociali, ha accompagnato con il fervore tipico di chi difende i deboli le scelte più opportune per sostenere chi in maggioranza o opposizione rappresentava la sua sinistra popolare. Caro Peppino, mai e poi mai avrei pensato di scriverti questo sincero ricordo, ed ora che corri nei prati celesti, continua a seguire ed indirizzare la tua famiglia ed i tuoi amici verso la strada del giusto e della solidarietà sociale, allo stesso modo di come tu hai contemplato nella vita terrena.
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Foglie di Lauro. "Caro Peppino, mai e poi mai avrei pensato di scriverti questo sincero ricordo"
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