Foglie... Di Lauro

Con Adolfo Valentino va via uno dei più amati ed apprezzati artigiani della città di Capua. Aveva novantadue anni, ed ora potrà continuare a condividere le sue gioie eterne con l'adorata moglie, che era salita al cielo qualche anno fa. Resta il ricordo di una gran bella persona, onesto lavoratore e prodigo per la famiglia, numerosa e sempre unita. Figli e nipoti lo ricordano con grande affetto ed ammirazione. Il suo banchetto da calzolaio è in bella mostra nella medesima attività commerciale di corso Gran Priorato di Malta, gestito da uno dei suoi figli. Sarà l'emblema di Adolfo Valentino, una vita dedicata ad un mestiere antico, purtroppo votato all'estizione. Quel banchetto che è testimone di una lunga storia, di un personaggio autorevole, degno rappresentante di quella Capua laboriosa ed attiva, insomma, di quei concittadini che hanno segnato tappe fondamentali nel percorso economico della nostra città e dell'intera provincia di Terra di Lavoro. Adolfo Valentino ha sempre amato la vita, alla pari del suo lavoro, riparava suole e pelli, gestiva una fornitissima attività commerciale, dove si poteva scegliere la calzatura alla moda, classica e sportiva; amava Capua ed i capuani di un amore sincero e leale, prediligeva la cura personale, soprattutto nell'abbigliamento, sempre in ordine, con i colori in perfetta sintonia, alternando capi casual a quelli eleganti. Una cura dettagliata, quasi maniacale, attraverso la quale, con disinvoltura, indossa un giubbino di jeans o l'intramontabile doppio petto, con tanto di pochette in tono con la cravatta. Adolfo Valentino era nato il 12 novembre del 1930 a San Pietro Infine, poi il trasferimento a Capua nell'agosto del trentaquattro; vivrà la drammatica esperienza della guerra, le sofferenze della città, che sarà distrutta in buona parte dai bombardamenti del nove settembre del 1943. A soli dieci anni decide di imparare il mestiere, nel quale, dopo poco, già dimostra attitudine e precisione. Terminato il conflitto bellico, Capua cerca di riprendersi, di ricostruire quel tessuto produttivo generoso e lungimirante. Gli inizi del 1950 segnano l'apertura dell'attività artigianale e commerciale, passano solo tre anni, è il 15 febbraio del 1953, Adolfo sposa la sua amata Annunziata, un matrimonio lungo, solidificato dal rispetto, dalla collaborazione, generoso nei suoi frutti, con quattro figli: Maddalena, Michele, Carmine ed Antonio. Una grande famiglia, insomma, a cui rivolgiamo la nostra vicinanza affettiva in questo momento di dolore.
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