È una storia lunga, lunghissima, forse la più bella della città di Capua. È la storia dello scoutismo, che dal crinale della seconda guerra mondiale, fece capolino qui, sulle sponde del Volturno. La regole e gli insegnamenti di BP, Baden Powel, ancora oggi rappresentano un progetto educativo vincente, soprattutto per i giovani. La mente ripercorre un caleidoscopio di ricordi, forieri di vita vissuta, di esperienze indimenticabili, del servire il prossimo con amore sincero e leale. Quel "Si" immediato e schietto che accompagna ogni giorno, ogni istante della nostra esistenza, nella famiglia, nel lavoro, nelle professioni, nel sociale. Semel Scout sempre scout, è un motto latino che ricorda che chiunque abbia pronunciato la Promessa scout e sia pertanto entrato a far parte del Movimento, "se Dio vuole" resterà scout per sempre. Ed ecco, allora, l'iniziativa per venerdì prossimo 19 novembre, alle ore 20, con la Santa Messa nella Basilica Cattedrale di Capua, per ricordare i fratelli che non ci sono più. In tanti anni lo scoutismo ha dato l’opportunità a molti giovani del nostro territorio di vivere una esperienza che ha lasciato in ciascuno una traccia profonda. A quanti hanno preceduto il cammino verso la casa del Padre va il ringraziamento per la testimonianza che hanno dato e la possibilità di conoscere e vivere i valori dello scoutismo. Il momento per commemorarli insieme, insieme pregare per loro, è anche la conferma per l’impegno che ciascuno ha preso con la “promessa” di lasciare un “mondo migliore” pur operando nelle “piccole cose” che ci vedono coinvolti quotidianamente". L'iniziativa è degli amici scout per sempre, l'Agesci, il Masci di Capua e Il Gruppo di San Tammaro . Tutti hanno lasciato un ricordo ed un esempio. Tre foto che rappresentano la storia dello scoutismo a Capua. Tre foto, ma poche, ne vorremmo mettere altre, di altri fratelli scout, ci perdoneranno. Don Umberto D'Aquino, indimenticabile padre spirituale, Vittorio Sortini ed Alfonso Ricciardi, altre parole risulterebbero superflue. Quest’anno, attraversando ancora un periodo di crisi, l’impegno preso per riunirsi, per pregare per loro e con loro, uniti nella fede in Cristo, il Risorto. Quest’anno, in presenza, certi di riunirsi intorno all’altare è il modo migliore per rendere grazia per tutti i doni ricevuti e per diventare "noi stessi dono per quanti ci sono vicino e con loro lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato". Li ricordiamo tutti - dicono gli organizzatori - ognuno, qualcuno di più, ma ognuno per confermare il personale impegno a servire nelle piccole cose quotidiane, con piccoli gesti, testimoniando la legge, i valori e gli insegnamenti che hanno trasmesso con il loro esempio.