Foglie 110222È una delle figure più illuminate della cultura contemporanea capuana, ed oggi permettete a chi si ritiene suo modestissimo discepolo, di formulare gli auguri. È il compleanno di Pompeo Pelagalli, ottantanove anni che rappresentano un mero traguardo temporale, ma con idee, propositi e programmi, che continuano a diffondere generosa vitalità, rappresentando la chiave di lettura di una biografia che antepone l'amore per la città di Capua sopra ogni cosa. Se si vuole imparare ad amare Capua, basta chiederglielo, non sarà certamente avaro di notizie, ma generoso nel richiamare fonti storiche, descriverne i luoghi ed i personaggi. La sua critica è sempre costruttiva e sostenuta da chiare ed inequivocabili soluzioni. Un amore sincero per la città che gli ha dato i natali. Il Genetliaco del Professore è il compendio di una grande avventura di vita, segnata da esaltanti successi, dalla riconoscenza di chi ha saputo trarne profitto dai suoi insegnamenti, primi fra tutti Mimmo e Paoletta, poi chi lo ha seguito con umiltà, attenzione e quel legame affettivo che si riconosce ad una figura quasi paterna. Troppo vincolante la carriera militare, limitativa quella di funzionario, di maggiore partecipazione la docenza presso il glorioso Istituto Magistrale "Salvatore Pizzi", ma Pompeo Pelagalli è uomo di cultura, giornalista attento e scrupoloso, soprattutto "Presentatore" delle più belle ed indimenticabili manifestazioni Capuane. La prima, più di tutte, il Carnevale. È una storia, quella di presentare in piazza dei Giudici che ha inizio nel lontano 1969, poi nel teatro Ricciardi con il Carnevalino d'oro, i festival, le manifestazioni sportive e gli eventi culturali. I suoi studi sono stati sempre forieri di novità e cambiamenti, intrapresi qui a Capua e proseguiti altrove. L'età anagrafica per Pompeo Pelagalli è solo un ulteriore tassello, che completa il mosaico della vita, che si rinnova nel quotidiano, con meravigliose aperture al nuovo, al bello, al corretto, all’inclusione. È un pensionato, eppure aiuta tante persone, impegnato com'è nel sociale.
Con la dolcissima Annamaria, contempla e persegue i fini associativi del Touring Club Italiano. Il suo cuore è grande e generoso, come l’amore per la vita e le cose belle, legge tantissimo, adegua il suo raccontare semplice e comprensibile alle modernità tecnologiche, la biro e l'Olivetti 35 lo hanno sostenuto nella comprensione e l'utilizzo di computer, smartphone, programmi dedicati alla comunicazione social, alla radio ed alla televisione, contributi che lo hanno reso, in modo indiscutibile, il nostro Professore. E quando c'è un dubbio, qualcosa da approfondire, un consiglio, un chiarimento, lui ti risponde senza esitazione, ed hai la certezza di aver fatto bene, ma soprattutto la coscienza limpida di aver rispettato quella deontologia che nell'informazione rappresenta il fulcro del mestiere.
Caro Professore, sicuro di interpretare i sentimenti di tanti, non posso che augurarLe di trascorrere questa giornata con gli affetti più cari, con l'auspicio di ritrovarci al più presto, magari sul palco in piazza dei Giudici, non solo per ascoltarla, ma soprattutto per condividere momenti di grande partecipazione emotiva. È stato il pioniere delle radio libere con Radio Capys, ma è solo uno dei tanti meriti, sui quali campeggia il premio Sant'Agata, riconoscimento assegnato a chi, come lui è Capuano benemerito.

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