World Wide Carnival, il carnevale nel mondo. Eventi annullati, sospesi o rimandati, ovunque, tutto ciò, però, non esime gli organizzatori, gli addetti ai lavori e gli enti organizzatori ad una riflessioni pubblica, all'approfondimento sulle tradizioni, affinchè possano rappresentare momento di confronto e di condivisione. Per il carnevale dello scorso anno, la pandemia ebbe la meglio proprio in occasione del martedì grasso che decretò in molte città la sospensione di qualsivoglia evento pubblico. Impossibile programmare per questo mese. Ecco, allora, l'iniziativa curata da Roberto D'Agnese, foto a lato in alto ndr, fondatore di Tarantella Mirabilis, da tempo impegnato nella estenuante ricerca antropologica delle nostre tradizioni, di riunire dodici tra i carnevali più rappresentativi. Trasmissione diretta, attraverso i canali social, in programma per domenica sette febbraio, con inizio alle ore diciassette. Dodici carnevali che racconteranno le rispettive storie, le usanze, le caratteristiche, i loro programmi per il futuro prossimo. Dodici carnevali: Viareggio, Fano, Putignano, Acireale, Maiori, il carnevale Irpino, Veracruz, La Hobana, Poggiano, Talocciano, Capua e Sciacca, tutti insieme per raccontarsi e raccontare al pubblico della rete le rispettive storie. Il carnevale nel mondo, lo spettacolo che si rinnova nella tradizione. Ci sarà anche Capua con il suo "Carnevale Storico" Con collegamenti in diretta del sindaco Luca Branco ed altri ospiti che racconteranno del più famoso carnevale di Terra di Lavoro, la cui tradizione è ben nota, dove la figura predominante è il Pulcinella di Silvio Fiorillo, il commediografo capuano che, per primo, portò in scena la maschera con il naso adunco, nella commedia "La Lucilla Costante", ambientata nel centro storico. Siamo nel 1632. Oggi, l'attore Jury Monaco, foto a lato in basso ndr, è tra i più attenti esecutori delle opere del Fiorillo, un profilo consolidato, in virtù delle apprezzate pantomime nel salotto della città, la piazza dei Giudici, dove i quattrocenteschi palazzi, tra cui quello del Governatore, si adattano a scenografia naturale e l'arengario da palcoscenico, per la declamazione delle cicuzze. Poi, la notevole tradizione legata ai gruppi umoristici ed alle maschere, con la vecchia di Carnevale. Le fondamenta legate alla tradizione della festa capuana, sono, comunque, rappresentate dalla consegna delle chiavi della città da parte del sindaco, al Re burlone, il giovedì grasso e, l'incendio del catafalco, il martedì, a chiusura degli spettacoli. Simbolismo ancestrale, quest'ultimo, per rappresentare che dalle ceneri, il carnevale capuano, come l'Araba Fenice, rinasce l'anno successivo, con rinnovato entusiasmo e totale rispetto della tradizione. Roberto D'Agnese, che cura l'evento, è stato direttore artistico della sagra della castagna di Montella, ha partecipato all'organizzazione dei venti anni di Taranta Power, in piazza del Plebiscito a Napoli ed al carnevale di Marcianise, entrambi con la direzione artistica di Eugenio Bennato. Inoltre, ha curato la direzione artistica del carnevale di Montemarano e del festival dei suoni antichi, con i bottari di Macerata Campania; fondatore della Scuola di tarantella montemaranese, nonché membro del comitato tecnico scientifico della fondazione "Sistema Irpinia". Sono fermamente convinto che la tradizione popolare può essere un ottimo volano di sviluppo economico - sostiene con fermezza Roberto D'Agnese - soprattutto per le aree interne; bisogna lavorare in sinergia con le istituzioni e con altre realtà culturalmente valide, per creare degli eventi professionali, che siano da vetrina a tutto il patrimonio culturale del territorio, che lo rendono unico,impiantando così i semi di un turismo culturale.