“Gli avvisi di accertamento IMU per gli anni 2016 e 2017, inviati nei giorni scorsi dal Comune di Caiazzo, sono molto carenti nei dati identificativi degli immobili soggetti ad imposta e rappresentano un enigma difficilmente risolvibile per i cittadini. Siamo sicuri che il Comune incasserà i 550 mila euro previsti per riequilibrare il bilancio ormai dissestato, a fronte di ricorsi dei cittadini che già si preannunciano numerosi??”
A far rilevare la gestione superficiale dell’attività di recupero dell’imposta municipale unica mai versata o parzialmente versata dai cittadini nel biennio 2016/2017, è il consigliere comunale di Caiazzo Bene e Comune, Mauro Carmine Della Rocca.
“Le cartelle IMU riguardano gli immobili destinati ad uso diverso da quelli adibiti a "prima casa", assumendo quindi anche per questo una valenza sociale, aderente al principio "chi più ha, più ha il dovere di contribuire alla spesa sociale". Animati da questo senso civico, noi dell’opposizione, anche in Consiglio comunale, abbiamo più volte invitato la maggioranza a dedicare la massima attenzione possibile alla quantificazione delle imposte dovute sia per quanto riguarda gli immobili, sia la raccolta dei rifiuti, sia ancora il servizio idrico. Anche questa volta però il Sindaco ha perso un’opportunità.
Gli avvisi pervenuti ai cittadini appaiono carenti degli elementi essenziali per una corretta verifica dell’importo dovuto, calcolato in rapporto alla superficie, alla tipologia e alla classe catastale del fabbricato, tanto che in molti casi i cittadini non sanno a quale immo0bile è relativa la cartella recapitatagli dal Municipio. Per queste ragioni, nutriamo il fondato timore che la questione possa rappresentare anche gli estremi per i ricorsi in via amministrativa da parte dei cittadini e rendere così aleatorie le previste entrate, quantificate in 550 mila euro, che l'Amministrazione comunale ha inserito in bilancio”, spiega l’esponente di Caiazzo Bene Comune.
“Ci chiediamo se una più attenta valutazione dei parametri e un corretto calcolo degli importi, condotti con più serenità e non all’ultimo minuto, in vista della scadenza quinquennale al 31 dicembre scorso, avessero posto il Comune nelle condizioni di riscuotere realmente i contributi previsti, ponendo rimedio, almeno in parte, al proprio agonizzante bilancio, in procinto ormai di un inevitabile dissesto. Sarebbe bastato consultare la banca dati dell’Agenzia dell’Entrate e del Territorio (ex Catasto), piuttosto che utilizzare i dati vecchi e raffazzonati in possesso dell’Ente, per evitare disagi ai caiatini ed i loro ricorsi, e non procurare così ulteriori perdite per le finanze locali.
Come al solito, solo belle intenzioni quelle espresse dal consigliere Alfonso Mondrone, delegato al bilancio, che in Consiglio Comunale, rivolgendosi a noi della minoranza, ribatteva alle nostre contestazioni sottolineando la intenzione della maggioranza Giaquinto di ridurre le spese, procedendo anche direttamente al calcolo dei tributi, senza rivolgersi ad agenzie esterne che invece, loro sì, avrebbero certamente effettuato i calcoli per gli accertamenti con la necessaria competenza.
Siamo ovviamente d’accordo sulla necessità di risparmiare ma riteniamo che i modi per ridurre le spese siano altri, uno fra tutti rinunciare all’inutile quanto dispendioso progetto di sistemazione dell’impianto sportivo di San Giovanni e Paolo, previsto per la “modica” cifra di 569 mila euro e che, sempre secondo il consigliere Mondrone, è stato studiato perché "la maggioranza guarda al futuro”, conclude il consigliere Della Rocca.