"Al netto della lista della spesa delle cose fatte (per meriti quasi mai attuali ma pregressi) pensiamo sia giunto il momento di dire pane al pane e vino al vino.
Facendo una premessa importante, visto che nel documento si cita la questione degli assessori Affinito e Frattasi.
L’assessore Affinito è sfiduciata dal gruppo consiliare da ormai un anno e, in pieno rispetto dei ruoli, si era chiesto al Sindaco la sua sostituzione a maggio 2020. È vero che la responsabilità è del Sindaco ad aver ignorato una richiesta legittima di un gruppo politico, ma non dimentichiamo l’ostracismo operato (per motivi personali e non politici) dal Partito democratico che di certo non ha disteso gli animi.
Il vice Sindaco Frattasi è, dice il Pd, espressione di Capua Bene Comune. Questa si chiama scorrettezza politica: il Partito democratico sa bene e forse meglio di noi, che Pasquale Frattasi è il frutto di un accordo di coalizione, al pari del Sindaco. E sa anche che il vice Sindaco ha lasciato il movimento senza spiegazione alcuna in campagna elettorale. Quindi non è l’assessore di Capua bene comune, ma il viceSindaco della coalizione incoronato con il famoso tandem.
Il Sindaco, infatti, lo ritiene indispensabile alla tenuta amministrativa. Se fosse vero ciò che il Pd afferma, per un gioco di specchi, si potrebbe dire che allora il Sindaco è del Pd e quindi i fallimenti del primo sono anche del secondo,
cosí come spetterebbe a Capua bene comune chiedere la sostituzione di Frattasi.
Ma tutti sappiamo, il Pd in primis, che questa cosa non ha mai avuto riscontro
Come al solito il Pd, o meglio quel che resta del Pd, arriva tardi e in maniera scomposta rispetto a una crisi così evidente da risultare ingombrante. Ed è sintomatico che solo la richiesta delle dimissioni del Presidente del Consiglio abbia svegliato il Pd dal suo torpore: né le dimissioni dell’assessore all’ambiente, né la sua mancata sostituzione in violazione della legge, né la revoca dell’assessore Affinito, né le assenze al consiglio comunale di 2/3 della maggioranza.
Non ci stupisce: il Pd in questi anni ci ha abituato a vuoti di memoria, sbalzi di umore, distonie politiche e bipolarismo decisionale.
A giugno 2019, nel momento in cui bisognava formare la migliore giunta possibile, avevamo tre direttive da parte del Sindaco (accettate indistintamente)
⁃ no consiglieri eletti;
⁃ no primi non eletti;
⁃ una rosa di nomi tra cui scegliere.
Andammo a sederci a quel tavolo tenendo fede a quelle indicazioni. Ma proprio a quel tavolo il Pd, con un atto di prepotenza, si presentò portando un solo nome: quello del suo consigliere eletto con più voti. E nulla più. Nessuna rosa e, sopratutto, nessuna possibilità di trattativa. “O questo o niente”, fu la risposta che ci venne data.
Quel metodo, inaugurato forzando gli accordi pregressi, fu subito a cascata da tutta la coalizione portando alla formazione della giunta attuale dove, è evidente, nessuna direttiva fu presa in considerazione.
È legittimo che un partito voglia essere rappresentato dal suo segretario, ci
mancherebbe, così come è legittimo che voglia far valere i voti sul tavolo e non la competenza. Ma che almeno ci venga risparmiata la lezione sul senso di responsabilità da parte di chi ha inaugurato il metodo dell’ aut aut sbattendo i pugni sul tavolo. Questo sí, vero segno di infantilismo politico.
A maggio 2020 il Partito democratico firmava un documento durissimo contro il Sindaco e contro ognuno degli assessori a cui si chiedeva concretezza e immediatezza, salvo qualche giorno dopo derubricare la faccenda a “sasso nello stagno” (cit.)
A luglio 2020 il Pd chiedeva, per il tramite del suo segretario politico, il ritiro della delibera per l’ubicazione a Capua di uno sito di trasferenza nonostante in Giunta il suo assessore avesse votato a favore. Nessun problema, se non fosse che, in palese violazione dello statuto del partito, segretario del pd e assessore del pd coincidono nella stessa persona.
A ottobre 2020 il Pd, insieme alle forze politiche, firma un documento (contribuendo alla stesura dello stesso) dove chiede azzeramento della giunta per dare nuova forza all’esecutivo. (Alleghiamo un estratto per far capire cosa diciamo).
Un paio di giorni dopo ritratta, (aprendo una frattura interna al partito stesso) forse richiamato all’ordine, forse ritenendo tutto sommato non sacrificabile la propria poltrona a vantaggio di un esecutivo più incisivo per la città.
Sono 3 momenti diversi che fanno ben capire la vera crisi quando è iniziata e ci dispiace notare l’ennesimo tentativo da parte di quello che dovrebbe essere il punto di riferimento del centro sinistra, di ricostruire una verginità politica persa da tempo.
Da due anni, non da un giorno, ribadiamo le stesse cose, chiediamo le medesime cose, avanziamo le identiche richieste.
Da due anni veniamo tacciati di infantilismo, da due anni ci si risponde con la litania del senso di responsabilità, da due anni si cerca di far passare le richieste legittime dei partiti come una ambizione incontrollata e non giustificata, mentre si cerca di far apparire del tutto normale e legittimo che ci sia chi vive di rendite di posizione senza vedere mai messo in discussione il suo ruolo, anche quando appare inadeguato.
E, sia chiaro, non parliamo solo del presidente del Consiglio.
Sfidiamo chiunque a dire il contrario, e sfidiamo il Pd a venire a ragionare con noi al tavolo politico, con la maschera della responsabilità (ormai logorata) lasciata a casa e, soprattutto, con una credibilità diversa da quella di un documento scritto dopo mesi di silenzio. Il vero segnale, ci permettiamo di suggerire, sarebbe stato quello di ritirare l’assessore e affrontare a viso aperto un corto circuito non più riparabile.
Ma per fare questo, si sa, bisogna non avere gli intoccabili e non essere ostaggio dei numeri. O meglio, bisogna essere un partito vero, non un comitato elettorale a gestione familiare."
Capua Bene Comune
Insieme per Capua (C’È)
Capua 3 Luglio