barresi-comuneMentre a Capua il sindaco Branco cerca di incollare i pezzi della sua maggioranza, dopo la presa di posizione di sei consiglieri che hanno chiesto un rimpasto e la testa del Presidente dell’Assise comunale Ludovico Prezioso, interviene sulla questione l’esponente politico di opposizione, avv. Roberto Barresi (Insieme per Capua) che in modo caustico e pungente, ha indicato in che modo, secondo lui, l’amministrazione ritroverà i numeri per governare. “Sono circa due anni – ha dichiarato Barresi - che l’amministrazione comunale di Capua, sin dalla campagna elettorale, agitava promesse reboanti: trasformare il comune in una casa di vetro e governare all’insegna del dialogo assoluto. Ed invece, i vecchi problemi, si sono incancreniti, non vi è dialogo con i cittadini, con le associazioni e neppure con la minoranza consiliare che, da sola, aveva scelto il “silenzio” articolando, di tanto in tanto qualche “vagito”. L’unico a parlare, con una prosopopea degna di miglior causa, è solo il sindaco, che ogni lunedi ci “delizia” con i suoi spassosi e spettacolari “videosermoni”, però sempre più vuoti di contenuto.
Questa situazione – ha proseguito Barresi - è già durata troppo e l’insofferenza che si registra, non si solleva ormai solo dalla parte dei cittadini più avveduti o solo dalla nostra opposizione attenta ed intransigente, ma comincia anche a provenire dalla minoranza consiliare, dopo un atteggiamento che appariva quasi addomesticato (in corrispondenza, ad esempio, dell’approvazione del bilancio e del PUC). Dette rimostranze, si evidenziano ora anche in seno alla maggioranza: scontenti si sono infatti dichiarati “Capua 3 luglio” (o “ Italia Viva”?), “Capua Bene Comune” e “Capua c’è’” e la crescente tensione è arrivata a lasciar intravedere l’ipotesi di uno scioglimento anticipato..
Le cose, però, cambiano un po’ dovunque, quelli che una volta si chiamavano “Cambiagiacchette, Opportunisti o Voltagabbana”, sono stati lentamente sdoganati, trovando per loro le più dignitose definizioni di “Salvatori della Patria, Responsabili, Costruttori”, disponibili ad ogni tipo di giravolta, pur di assicurarsi che un governo qualunque garantisse la loro permanenza il più a lungo possibile. Anche a Capua, infatti, si va alla ricerca di qualche “Responsabile o Costruttore ed è chiaro che le preoccupazioni per le sorti della Città aumentano ed agitano i sonni non soltanto degli “addetti ai lavori”.
Io stesso – ha continuato Barresi - vi confesserò che, questa notte, ho fatto un sogno parzialmente rassicurante: anche se i problemi dei cittadini Capuani non vedranno soluzione, un’altra parte di problemi, però, saranno risolti e si tratta - guarda caso- di quelli relativi al riassetto generale ed al riequilibrio delle poltrone. Sarebbe come dire che, anche se Capua non vedrà ad esempio accresciuta la sua pulizia, la sicurezza, la funzionalità dei servizi pubblici e neppure vi sarà la riapertura del ponte nuovo e della villa comunale o la riorganizzazione funzionale dei servizi e degli uffici amministrativi, si ritroverà solo a rivedere, comodamente seduti su altrettanti scranni remunerativi, nuovi assessori (o meglio ancora nuove assessore) ed un nuovo Presidente del Consiglio.
Nel sogno che vi racconto, quasi come se fosse cosa vera, la consigliera di minoranza, già fuoriuscita dalla lista di centrodestra “SiAmo Capua” Rosaria Nocerino, abbracciata la bandiera del “Responsabili – Costruttori”, si ritrovava ad essere Assessora. Ugualmente Assessora, finalmente, diventava anche l’ex candidata non eletta di “Capua Bene Comune”, Veronica Iorio, al posto di Loredana Affinito, rimasta orfana di “padrini politici”. Da ultimo, ho sognato il giovane Di Agresti, seduto sullo scranno più alto di Presidente del Consiglio comunale, al posto del decano dott. Ludovico Prezioso.
A quest’ultima cosa, vorrei proprio non credere, sia per la posizione ed il destino futuro dell’attuale presidente dell’Assise, che per il consigliere Di Agresti. Costui, è infatti entrato nel consiglio comunale accompagnato da un cospicuo consenso popolare e da diffuse aspettative sul suo entusiastico apporto nell’interesse della città. Assegnarlo però alla carica di Presidente del Consiglio, sarebbe comunque un modo di “pagarlo” ma anche di condannarlo ad un ruolo solo rappresentativo, oltre che sterilizzare definitivamente quella che sembrava essere una possibile risorsa per il futuro.
Al mio risveglio – ha concluso Barresi - mi sono domandato: ma tutto questo è stato solo un sogno o un incubo? Chissà, forse il tempo, neppure troppo breve, potrà fornire una risposta”.

 

 

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