Era il 6 ottobre 1943, quando due tedeschi entrarono in casa di un bellonese. Avevano intenzione di molestare la cugina e la sorella , ed egli, pur di salvarle, con una bomba a mano aveva ucciso uno dei due e ferito l’altro.
Un decreto sanciva l’uccisione di 100 italiani per ogni tedesco ucciso, così il 7 ottobre più di duecento cittadini vennero prelevati dalle loro abitazioni e condotti nella cappella di San Michele.
I tedeschi dicevano di voler far lavorare gli uomini e così a gruppi di dieci, venivano condotti lungo via della Vittoria, l’attuale via 54 martiri in onore dei caduti.
Arrivati al confine tra Bellona e Vitulazio, dopo aver scavato una fossa, venivano fucilati sul ciglio della cava. Qualcuno più furbo, che aveva capito la situazione, riuscì a scappare, ma i primi 54 sfortunati furono ferocemente uccisi, per mano del nemico nazista che dopo aver ucciso 54 persone fu fermato dall’avanzata angloamericani in Italia.
Ogni anno i cittadini di Bellona il sette ottobre giungono sul mausoleo per onorare i caduti, vittime che rimarranno sempre nella storia e che daranno testimonianza di ciò che l’uomo ha fatto durante la seconda guerra mondiale e che non si dovrà ripetere mai più.
Bencivenga Luigi
2CIN Giulio Cesare Falco
Cronisti di Classe 2021/22