Giovedì 21 aprile alle ore 11.00 presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Dipartimento di Economia in Capua avrà luogo la degustazione dei primi due liquori prodotti con melone rognoso e carciofo capuanella nera ed olivastra di Capua.
Nella tavola rotonda finalizzata alla valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari della provincia di Caserta “Sao ke kelle terre” verrà illustrato lo stato dell’arte del recupero dei prodotti agroalimentari tradizionali ormai quasi estinti dalle nostre produzioni agricole cittadine (melone rognoso di Capua e carciofo capuanella olivastra e nera). Grazie alla determinazione di Loredana Affinito, che da anni porta avanti un percorso di valorizzazione concreta dei prodotti tipici capuani, e dopo il partenariato con Architempo e con il Dipartimento di Economia della Luigi Vanvitelli in occasione di Capua il Luogo della Lingua Festival, il seminario del 21 aprile segna un’ulteriore tappa per la valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari della provincia di Caserta con marchio comunitario o con potenzialità di ottenimento del marchio De.Co. La Tavola rotonda “Sao ko Kelle terre” segna un momento importante per tracciare un modo nuovo per Capua di fare marketing territoriale e dare un’identità riconosciuta a un prodotto territoriale locale, materiale ed immateriale, che solo una Università come la nostra può aiutare a costruire.
Al termine dell’incontro seguirà panel test coordinata dall’AIS di Caserta in collaborazione con SetteSerpi di Antonello Roma delle due ricette di liquore di melone rognoso di Capua, prodotto dall’Antica Distilleria Petrone per l’imprenditore custode Gaetano Bellofatto.
Inoltre verrà illustrata la manifestazione di interesse all’acquisto delle due tipologie di carducci di capuanella dal Consorzio Meristema presso il quale attualmente le capuanelle sono in fase di micropropagazione. La prima produzione di melone rognoso di Capua destinata alla vendita ci sarà quest’estate, mentre per i carciofi dovremo attendere il prossimo anno.
Per informazioni gli imprenditori interessati all'acquisto dei carducci possono inviare richiesta al seguente indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Verranno raccolte anche le richieste di privati ma dando priorità agli imprenditori. A quanto pare invece è estinto il capuanello estivo “chine e zuccher” a meno che qualche concittadino non segnali la produzione.
“Aspettavo da anni questo momento. Grazie al Direttore del Dipartimento di Economia Maria Ciocia per la sensibilità dimostrata verso questo progetto. Un ringraziamento speciale a Rosa Pepe del Crea e Luigi Iorio di slow food che hanno identificato le vere capuanelle, in particolare la capuanella olivastra coltivata da Nadia Carbone, la capuanella nera da Rosanna Carniato”. Così Loredana Affinito. “ Per il melone rognoso di Capua un ringraziamento al professore Augusto Parente che ci ha consentito di recuperare alcuni carducci di capuanella olivastra a Raviscanina ed i semi del melone rognoso di Capua a Villa Literno dall’imprenditore agricolo Agostino Cirullo che fu coinvolto nel 2004 dall'università per le prove in campo sui semi di melone rognoso capuano, ottenuti "in purezza" dalla ricercatrice Nadia Ficcadenti del Cra orticoltura di Monsampolo del Tronto (AP). Il prof. Augusto Parente nel 2004, in collaborazione con la Facoltà di Scienze MFN di Caserta, svolse tale ricerca finanziata dalla Camera di Commercio di Caserta e dall’azienda speciale Agrisviluppo (con i rispettivi presidenti Gustavo Ascione e Lino Martone). I complimenti a tutti quegli imprenditori agricoli che con sacrificio, passione e determinazione cercano di tutelare tante colture dall’estinzione. Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questo momento” – conclude Affinito.