Il libro di Domenico Sapio "Notturno barocco - Il tesoro di Caffarelli" sarà protagonista domenica, con inizio alle ore 18, nella sala conferenze di palazzo Fazio, sede dell'associazione culturale Capuanova, che con l'associazione Aliante, ne ha preso cura per una serata incentrata sulla cultura. L'introduzione è a cura di Paolo Sacchetti, con l'autore dialoghera Filippo D'Eliso. Lo stile di Domenico Sapio, per gli amici Mimmo, è di una eleganza unica, disarmante. L'autore è docente di letteratura poetica e drammatica presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, nonchè apprezzato pianista. Il libro si presenta in una elegante veste grafica per le edizioni Colonnese. Lo scenario narrativo accompagna il lettore nella Napoli del settecento, protagonista Gaetano Majorano, un vecchio castrato, meglio conosciuto come Caffarelli, in onore di Pasquale Caffaro, maestro cantore, che riconosciutogli talento, lo inserì in società, tirandolo fuori dall'ambiente contadino. Caffarelli vive nel suo palazzo con un manipolo servi. Il suo temuto avversario è lo specchio, perché gli evidenzia tutte le conseguenze derivanti dalla vecchiaia; un uomo stanco, sofferente, ma che reagisce a modo suo, frequentando luoghi poco consoni per persone del suo rango: bische e bordelli. La sapienza di Domenico Sapio determina un percorso inverso, riproducendo le immagini, come un caleidoscopio di ricordi, il passato del protagonista. È qui che compare Bartolino Del Dio, personaggio di fantasia, che con il protagonista si contende la scena con una avvincente gara canora, vinta da Caffarelli, seppur con la sola capacità di quest'ultimo, di mettere in campo tutta la propria esperienza. ll pericolo c'è, ed allora è necessario mettere in campo strategie. Tutto questo nel bel libro, che bisogna leggere, quale compendio di una conoscenza della Napoli che fu. Ultimo libro, in ordine di tempo, per lo scrittore Capuano, che ha contemplato l'opera in dieci capitoli. Si legge con passione, intravedendo, all'orizzonte, la profonda padronanza narrativa dell'autore, la cui capacità è quella di coinvolgere il lettore in un mondo immaginario, ma che nei fatti è stato, sicuramente, reale e concreto.
LUIGI DI LAURO