I cento anni di Giuseppe Accarrino. Davvero una bella notizia, che riempie il cuore di gioia e rende protagonista un nostro concittadino. Cento anni da festeggiare e da considerare una "Speranza", soprattutto in virtù del periodo trascorso, certamente non immune da preoccupazioni, ed un futuro di incertezze, ma soprattutto di consapevolezza su come affrontare la pandemia. Giuseppe Accarrino fa parte di quella classe di ferro, capuana, che ha anteposto, a qualsiasi altra cosa, la famiglia ed il lavoro. Fondamenta, queste ultime, che sin da piccolo hanno solidificato basi ricche e generose. Giuseppe Accarrino è figlio di quella Capua laboriosa e genuina, cresciuta lungo il corso del Volturno, da cui traeva la sussistenza giornaliera. Un "Ciummaiuolo", insomma. Giuseppe nasce il tre di giugno del 1921, da mamma Teresa, Di Rauso, e papà Pasquale; nasce in via Porta Fluviale numero quattro, la cui toponomastica cittadina ha attribuito, ora, il nome di via Riviera Casilina.
È il quinto di otto figli, nato nel pieno della povertà dovuta all'immediata conclusione del primo conflitto bellico.
È una famiglia di pescatori, la sua, per le cui esigenze, forte degli insegnamenti della nonna paterna Michelina e del padre, fin
da piccolo segue e sostiene le attività di pesca, alternandole con quelle di manovale. Nel 1939, sul nascere del secondo conflitto mondiale, raggiunge la maggiore età, ed assolve gli obblighi di leva, arruolandosi presso la 19^ Squadriglia della Regia Aeronautica di
Lonate Pozzuolo in Varese. Dal 1941 al 1942 è coinvolto nella battaglia di Tobruk, in Libia, ed al ritorno in Italia, nel 1943, rimane ferito per mezzo del bombardamento in atto in Capua, avvenuto il nove di settembre. In città si contano poco più di mille morti ed il centro storico semi distrutto. Un paesaggio apocalittico, accompagna ancora il ricordo di nonno Giuseppe, che, al termine della guerra, nel 1945, consegue la licenza di pesca nelle acque dolci e ne fa la principale attività di lavoro, fino al 1965, quando diviene netturbino, alle dipendenze del comune di Capua. Si prende cura dello spazzamento delle strade, ed in particolar modo del corso Appio, fino al 1981, anno in cui raggiunge l'età della quiescenza. In questo lavoro è attento e scrupoloso, ma soprattutto ben conosciuto dai commercianti che lo salutano con rispetto ed all'occorrenza scambiano chiacchiere ed opinioni. Giuseppe Accarrino, nel 1949, sposa Vincenza D'Onofrio e dal loro matrimonio nascono quattro figli: Pasquale, nel 1950, Vincenzo nel 1952, Nicola nel 1958 ed Ignazio
nel 1961. Nel 1978 resta vedovo e, nonostante ciò , vive giorno dopo giorno in piena autonomia, prediligendo il supporto del figlio Nicola, che da oltre trent'anni lo assiste con la nuora Assunta Barbersis ed i figli Giuseppe, Antonio e Mariarosaria, che insieme a Tania e Luciano, oggi gli sono vicino con amore e con tanto affetto. È festa, oggi a Capua, e ne siamo profondamente felici, condividendo la gioia di tutta la famiglia Accarrino.